Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere ad Attigliano
Piccolo borgo di 1.987 abitanti della provincia di Terni, Attigliano si trova proprio al confine tra Umbria e Lazio, e domina la Valle del Tevere dal suo colle di 95 metri, come una terrazza naturale affacciata sulla campagna. Parte di un’area di origine etrusca, Attigliano oggi è una piacevole destinazione dai ritmi slow, e punto strategico per la sua vicinanza ad aree di interesse come Bomarzo e Narni.
1. Entrare dalla Porta del Castello
La Porta del Castello è uno dei pochi elementi rimasti della grande fortezza che un tempo dominava il borgo, ed essendo l’unico accesso era dotata di ponte levatoio e fossato alimentato dal Tevere. La sua costruzione risale al 1204, e anche se è stata rimaneggiata nel corso dei secoli ancora sfoggia la sua possente bellezza, rimasta integra dopo le demolizioni del 1964. Entrando, potete ancora vedere sulla sinistra l’edificio che era destinato al guardiano della porta e alle sentinelle.
2. Scoprire i resti del Castello
Di origine tardo-medievale, il Castello di Attigliano era un’imponente fortezza arroccata in posizione panoramica sul margine di una terrazza che domina la valle del Tevere. Il maniero venne devastato nel 1527 dai Lanzichenecchi, ma tra le vie del borgo ancora si possono ammirare resti di quello che fu il Castello, in particolare tratti di mura, sei torrioni e il portale d’ingresso, restaurato di recente.
3. Fotografare la Torre dell’Orologio
Piazza della Rocca è un angolo caratteristico di Attigliano, soprattutto per la presenza la Torre dell’Orologio, uno dei pochi elementi rimasti del Castello: è un campanile su cui spicca una particolare evoluzione del tipico orologio seicentesco a sei ore, formato da 12 ore ma da un’unica lancetta. La torre è stata restaurata, e abbellita dal murales dell’artista Daniele Del Sette. Adiacente alla torre si può notare l’antico Palazzo della Comunità, oggi organizzato in abitazioni private.
4. Ammirare la Fontana dei Delfini e dei Tritoni
Poco distante, nella vicina piazza Vittorio Emanuele II, potete ammirare la Fontana dei Delfini e dei Tritoni, uno dei simboli più conosciuti di Attigliano. Collocata al centro della piazza principale del paese, venne realizzata nel 1885 da Rampetti di Amelia, con la duplice funzione di garantire l’approvvigionamento idrico alla località attingendo l’acqua da due fonti, e con quella di arredo urbano.
5. Provare i taglieri del Ristorante Il Roscio
Il Ristorante Il Roscio, da quando è stato fondato nel 1971, ha saputo entrare nei cuori dei cittadini di Attgliano. Merito della sua atmosfera accogliente, della sua buona cucina tipica umbra e laziale e del suo sapersi costantemente rinnovare. La figlia dei fondatori Simona, infatti, ha preso in mano il ristorante e accanto a pasta fatta in casa, carni alla brace e salse al tartufo ha ideato “i tagliere de Il Roscio”, una selezione di prodotti tipici presentati in modo originale. Tra i più apprezzati GustiAMOitalia, viaggio tra le delizie regionali italiane organizzate su un tagliere a forma d’Italia, e il tagliere Umbria, che all’interno della regione scolpita nel legno offre una selezione de migliori prodotti del territorio.
6. Visitare la Chiesa di San Lorenzo Martire
Merita una visita la Chiesa di San Lorenzo Martire, principale centro religioso di Attigliano e interessante esempio di architettura religiosa moderna. Consacrata nel 1983, attira lo sguardo con la sua forma esterna particolare, su cui spiccano un grande portale di bronzo opera della scultrice Nadia Rognoni e un maestoso mosaico centrale. All’interno, la chiesa colpisce per le coloratissime vetrate policrome e per una serie di notevoli opere artistiche, tra cui una “Via Crucis” disegnata dal pittore Sassu e due statue in marmo di Carrara.
7. Dormire nei pressi del borgo
Alloggiare ad Attigliano vuol dire scoprire tutto quello che il borgo ha da offrire, ma anche trovarsi una posizione strategica per visitare alcune bellezze del territorio circostante, tra cui la cittadina di Narni (30 km) e il Parco di Bomarzo (7,6 km). In questo senso è perfetto l’Hotel Umbria, un accogliente e tranquillo alloggio poco fuori il paese, e a pochissima distanza dal casello autostradale. Immerso nel verde, ha una grande piscina dove rilassarsi, camere moderne dotate di ogni comfort e il ristorante Il Mangiarino, specializzato in ricette della tradizione umbra e laziale, aggiornate con un tocco di creatività.
8. Fare trekking lungo l’Anello della Piantata
Grazie alla tranquilla natura campestre che lo circonda, Attigliano ha diverse proposte per gli amanti del trekking. Dal centro storico parte l’Anello della Piantata, un sentiero tranquillo di circa 8 km che risale il colle, regalando magnifici scorci sulla Valle del Tevere. Il percorso prevede anche il passaggio attraverso alcuni luoghi di interesse storico, tra cui la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie e i resti dell’antica Dogana Pontificia.
9. Scoprire la Chiesa della Madonna delle Grazie
Lungo la passeggiata dell’Anello della Piantata, incontrerete la piccola Chiesa della Madonna delle Grazie, un luogo di culto molto importante per gli abitanti di Attigliano: durante le due guerre mondiali, infatti, le donne rimaste in paese si recavano in questo luogo, davanti un’effige della Madonna dipinta su una tegola, per pregare per i cari andati in guerra. Proprio per questo, dal 1947 si iniziò a festeggiare la Madonna delle Grazie e pochi anni dopo, nel 1964, venne edificata la chiesa che oggi si incontra lungo il percorso di trekking.
10. Fare una passeggiata alla Fontana di Sant’Eugenia
Un altro luogo storicamente rilevante per Attigliano è la Fontana di Sant’Eugenia, un tempo affiancata da una chiesa campestre: è un luogo di grande fascino, per via di un culto misto tra cristianesimo e paganesimo che voleva miracolose le acque della fonte. Si può raggiungere percorrendo l’Anello dell’Acqua di Attigliano, un trekking molto semplice che parte da piazza Vittorio Emanuele II, giunge alla strada della Valle parallela al Tevere e arriva alla fonte, attraverso splendidi scorci caratterizzati dal fiume e da un tranquillo panorama campestre.
(Martina De Angelis)