Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Castel Viscardo
Rialzato a 507 metri di altitudine a ridosso dell’altopiano dell’Alfina, Castel Viscardo è un comune di circa 3.000 abitanti che conta nel suo territorio diverse frazioni. Di origine etrusca, come testimonia la necropoli di Caldane, il borgo deve il suo sviluppo al Castello dei Caldane, sorto tra il Duecento e il Trecento. Castel Viscardo è famoso per la sua produzione manifatturiera artigianale di mattoni, ancora oggi molto attiva nella realizzazione di tegole e piastrelle in cotto.
1. Visitare il Castello
La visita di Castel Viscardo non può che partire dal suo castello medievale, noto anche come Castello di Madonna Antonia in memoria della moglie di Bonifacio Ranieri che, secondo una leggenda, si aggira ancora per il maniero come fantasma nelle notti di plenilunio. Il maniero è documentato sin dal 1350 – ma probabilmente è sorto alla fine del Duecento – ed è ben conservato: sono visibili le possenti mura perimetrali in pietra locale, l’elegante entrata in stile barocco e le finestre, contornate da cornici in pietra di Bagnoregio.
2. Scoprire la chiesa di Maria SS. Annunziata
Poco fuori dalla rocca, la chiesa di Maria SS. Annunziata è il principale edificio religioso del borgo. Edificata nel 1672, si presenta con uno stile tardo barocco e si distingue per l’utilizzo di materiali locali usati per la costruzione, in particolare il mattone e la pietra di “bagnorea”, la pietra vulcanica estratta dalle vicine cave. All’interno è interessante per alcune opere d’arte che conserva, in particolare alcun lavori di Carlo Maratta (1683-84) e di Giacomo Wernle, pittore tedesco al servizio della famiglia degli Spada.
3. Ammirare la necropoli etrusca arcaica di Caldane
Vale la pena raggiungere la località Caldane per poter ammirare la necropoli etrusca del VI secolo a.C., caratterizzata da tombe a camera scavate nel terreno naturale. Il sito, visitabile liberamente, rientra nel territorio del Parco Archeologico e Ambientale dell’Orvietano (PAAO) ed è molto suggestivo per il contesto naturale in cui è inserito, un fitto bosco di castagni e querce. La necropoli si compone di circa 40 tombe di piccole dimensioni, dove sono stati trovati notevoli corredi funerari conservati attualmente presso il Museo Archeologico Nazionale di Orvieto.
4. Partecipare alla Sagra della Cannelletta
La Sagra della Cannelletta è uno degli eventi più attesi di Castel Viscardo, riconosciuta dalla regione come “ecosagra” per la sua particolarità. L’evento si tiene intorno alla metà di agosto e si impegna a rievocare una tradizione antica del paese, la mescita del vino locale dalla cannella delle botti nelle cantine storiche del paese. L’occasione è ideale anche per degustare alcune delle specialità gastronomiche di Castel Viscardo, tra cui gli umbrichelli (pasta fresca fatta con acqua e farina), il cinghiale e la tortuccia (pasta di pane fritta da consumare salata o dolce).
5. Dormire in agriturismo
Per visitare Castel Viscardo, ma immergersi allo stesso tempo nella natura pacifica che lo circonda, vale la pena di allontanarsi di qualche chilometro per alloggiare in agriturismo. Il Cornalino si trova in una location di grande impatto, su un colle che domina l’altopiano dell’Alfina e circondato da un grande parco attrezzato con piscina, gazebo in legno e barbecue. A disposizione dei viaggiatori otto appartamenti completamente attrezzati, ricavati in un autentico casale di campagna che nel restauro ha mantenuto molti elementi originari. L’agriturismo si trova vicino alla necropoli di Caldane, raggiungibile direttamente dalla struttura attraverso un sentiero adatto a tutti.
6. Visitare la frazione di Monterubiaglio
Castel Viscardo comprende nel suo territorio diverse frazioni, alcune delle quali interessanti da visitare. Monterubiaglio è un antico feudo che conserva ancora il suo Castello, ed è diventato una meta enogastronomica particolarmente apprezzata per la sua produzione di vino e di olio. A questi prodotti tipi sono dedicati vari eventi: Calici sotto le stelle, ad agosto, è una notte in cui andare alla scoperta delle produzioni vinicole della provincia di Terni, mentre il Piatto Perduto è un evento tutto dedicato alla riscoperta delle ricette più antiche del paese.
7. Scoprire la frazione di Viceno
Se siete appassionati di paesi medievali, la frazione di Viceno è una meta da non perdere: antico feudo della famiglia Simoncelli, dal 1646 passò sotto la giurisdizione civile di Castel Viscardo dopo l’acquisto da parte del marchese Orazio Spada. È un borghetto piccolo ma ricco di fascino, con le sue stradine che si snodano tra case di pietra e mattoni, e i resti del castello che, nonostante nei secoli abbia subito una serie di abbattimenti, ancora conserva alcuni elementi originari di grande suggestione.
8. Assaggiare la cucina tipica locale
La cucina è uno dei motivi per visitare l’Umbria: vietato lasciare la regione senza essersi regalati almeno un pasto tipico, a base dei prodotti e dei sapori che hanno reso celebre la gastronomia locali. Nel cuore del borgo, La Pergoletta è una piacevole osteria a conduzione familiare all’interno di una struttura ricettiva in cui si può anche alloggiare. Sulla tavola del ristorante vengono proposti i migliori piatti della cucina tipica umbra e specialità di Castel Viscardo, dagli umbrichelli all’arrabbiata al cinghiale, il tutto accompagnato da vini di produzione locale.
9. Visitare il Museo del Cotto
L’essenza di Castel Viscardo è il laterizio, e la lavorazione del cotto nel paese è una grande tradizione che ancora rappresenta buona parte dell’economia del paese. È possibile scoprirne la storia e le particolarità presso il MUSEC, Museo Etnografico del cotto parte del circuito Ecomuseo del Paesaggio Orvietano. L’esposizione, all’interno di uno storico fontanile, si compone di tre sale e un laboratorio didattico, e racconta attraverso ricostruzioni, esposizioni di materiali antichi e supporti multimediali, il lavoro dei fornaciai gli artisti del cotto fatto a mano.
10. Assistere alla Festa del Solleone
Ogni fine luglio Castel Viscardo celebra la sua tradizione artigianale della lavorazione del cotto festeggiando il Solleone, antica celebrazione dei fornaciai. L’evento è ricco di appuntamenti socio-culturali per conoscere meglio questa antica arte ancora viva nel paese, tra cui visite al Museo Etnografico del cotto, laboratori, conferenze e approfondimenti. Non mancano anche momenti di intrattenimento, con serate musicali sul palco del “Solleone in Musica”.