Castel Giorgio è un piccolo comune di circa duemila abitanti sul confine tra Lazio e Umbria, e dai suoi 559 metri di altitudine domina l’Altopiano dell’Alfina. Il borgo, tranquillo e pacifico, conserva alcune interessanti opere del passato – la storia del borgo ha origine in epoca etrusca, anche se come centro fortificato è nato nel 1477 – e mantiene ancora vive alcune affascinanti tradizioni campestri.
1. Visitare la chiesa di San Pancrazio
Il centro del paese è piazza Giorgio della Rovere, punto di partenza ideale per iniziare a scoprire il borgo. Proprio qui si affaccia la chiesa di San Pancrazio, che colpisce fin da subito lo sguardo per la sua facciata in mattoni rossi. Risalente al XVII secolo, all’interno ha una sola navata e una serie di cappelle laterali che conservano alcune tele e statue. Molto bello l’abside, interamente affrescato ma in tempi più recenti rispetto all’origine della chiesa.
2. Scoprire Palazzo Sannesio
Palazzo Sannesio è l’edificio più importante di Castel Giorgio: la storia del borgo è tutta incentrata intorno a questa struttura, originariamente un castello eretto a metà del 1400 da Giorgio Della Rovere (da cui il nome del paese). La costruzione originale venne distrutta nel tempo da guerre, saccheggi e incendi, e infatti l’aspetto attuale dell’edificio lo dobbiamo al cardinale Giacomo Sannesio, che nel 1620 decise di ristrutturarlo e farne sede di villeggiatura per i prelati di Orvieto. Dopo un periodo di abbandono, Palazzo Sannesio ha ospitato le scuole medie fino al 2007, e poi è diventato sede della biblioteca comunale.
3. Ammirare gli altri palazzi
Durante la passeggiata tra le strade di Castel Giorgio vi capiterà di incontrare altri palazzi interessanti. Tra tutti, spiccano due in particolare: il Palazzo del Comune, bell’edificio del XX secolo affacciato sulla piazza del Municipio, e Palazzo Montiolo, edificato nel XVI secolo e particolarmente conosciuto nel secondo Ottocento, quando visse un periodo di splendore sotto le proprietà di Filippo Antonio Gualterio prima e dei conti Faina poi. È un edificio interessante da ammirare, perché conserva ancora chiaramente visibile il suo aspetto originale di piccolo castello.
4. Visitare il castello di Montalfina
A proposito di castelli, anche Castel Giorgio ha il suo piccolo maniero: è il castello di Montalfina, edificato nel VIII secolo in campagna, a meno di 5 km dal paese. Venne eretto per volontà del duca longobardo Desiderio, ed è molto affasciante con le sue pareti in pietra rossa locale, la cinta di mura merlate, le torri, due delle quali sono ancora visibili, il pozzo che domina il piazzale, una chiesetta e alcuni caseggiati, un tempo magazzini, scuderie e alloggi per la servitù. Interessante anche l’interno, con la sua raccolta di armi, monete antiche e reperti archeologici.
5. Partecipare alla Sagra della Tortuccia
Imperdibile l’appuntamento, ogni mese di luglio, con la Sagra della Tortuccia, evento tutto dedicato alla celebrazione di un prodotto tipico della zona di Castel Giorgio, ma anche di altre aree dell’Umbria. La gustosa pizzetta fritta può essere degustata presso gli stand gastronomici allestiti per l’occasione in tutte le sue varianti – salata, dolce e farcita – e accompagnata da vino e birra locali. Non solo: durante la Sagra è possibile assaggiare anche una serie di piatti tipici e dolci locali, passeggiare tra i banchi del mercatino artigianale e divertirsi con spettacoli musicali.
6. Regalarsi un soggiorno presso Borgo la Chiaracia
Il territorio intorno a Castel Giorgio è ricco di agriturismi e alberghi molto piacevoli dove passare il soggiorno. Ma se volete regalarvi un piccolo lusso, passate qualche notte al Borgo la Chiaracia, resort a cinque stelle costruito in modo da ricorda un antico casolare di campagna umbro, ma arricchito da dettagli contemporanei che lo rendono una vera oasi di comfort. I fiori all’occhiello della struttura sono il grande parco con piscina, il ristorante che esalta il km 0 usando prodotti dell’azienda agricola di proprietà, e la Spa Livinna, angolo di benessere a 360°.
7. Assistere alla tradizione del “maggio”
Il 12 maggio Castel Giorgio festeggia il suo patrono, San Pancrazio, e proprio in questa occasione rivive un’antica tradizione campestre legata ai culti arborei che risale al 1600. È la Rancata del Maggio, l’innalzamento di un albero di circa 20 metri completamente ripulito della corteccia: il giorno prima della festa il “maggio” viene fatto sfilar per le vie del paese trainato dai buoi, e viene alzato a mano con funi, cavi e pali. Il giorno della festa, dopo la processione, i coraggiosi del paese si sfidano a raggiungere la cima e conquistare i doni che vi sono stati sistemati.
8. Raggiungere la necropoli del Lauscello
Per scoprire l’origine etrusca di Castel Giorgio raggiungete la necropoli del Lauscello, sito archeologico dove sono ancora in corso gli scavi, dove si scorgono decine di tombe risalenti al III e al IV secolo a. C. che fanno capolino tra la vegetazione. Il complesso si trova lungo la traversata Orvieto-Bolsena, trekking impegnativo che collega le due località, e occupa una vasta area in cui le tombe sono disposte a scacchiera, una ogni cinque metri. Le ultime campagne di qualche anno fa hanno portato alla luce settanta preziosi reperti funebri, attualmente in attesa di essere esposti.
9. Fare un’escursione per scoprire le “pietre lanciate”
La campagna intorno Castel Giorgio offre molti percorsi trekking. Uno dei più interessanti è quello che segue il corso del torrente Romealla: il sentiero attraversa i boschi e conduce fino alle cascate del Romealla, ma porta anche a scoprire una particolarità della zona. Nei pressi delle cascate si trova la “collina delle pietre lanciate”, sito dove sono visibili rocce vulcaniche dalla particolare forma di prisma, generatesi migliaia di anni fa quando l’acqua è entrata in contatto con il magma eruttato in uno degli antichi vulcani ormai estinti del distretto Vulcanico Vulsino.
10. Vivere un retreat dedicato al benessere
Tra le colline di Castel Giorgio si cela una vera oasi benefica, ideale per un retreat interamente dedicato alla rimessa in forma fisica e spirituale. La Locanda della Quercia Calante è un agriturismo pensato per chi cerca una vacanza olistica, che fa di ogni sua parte un luogo dove ritrovare il proprio equilibrio. In particolare, il punto di forza della struttura è il grande centro benessere immerso nel verde, con una sala yoga dove si tengono corsi e seminari di discipline olistiche, un’area per i massaggi e i trattamenti terapeutici e una piscina-laghetto alimentata da acque naturali.
(Martina De Angelis)