Cascia è un piccolo borgo di 2.972 abitanti della provincia di Perugia che, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici, esiste fin all’età preromana. Il paese è diventato globalmente noto come centro religioso carico di misticismo e spiritualità legati alla figura di Santa Rita, ma è anche un centro ricco di attrazioni dal grande valore artistico.
1. Visitare la Basilica di Santa Rita
Cuore del borgo, la Basilica di Santa Rita si trova nella parte più alta di Cascia e rompe il contesto urbano con le sue linee moderne. Il complesso, infatti, è nato nel XX secolo e unisce un’architettura contemporanea ad alcuni elementi più antichi della piccola chiesa precedente. L’interno è molto suggestivo con i suoi richiami bizantini, con i candelieri e la croce in argento del XVII secolo, i decori in rilievo, le sculture contemporanee, i grandi affreschi e le vetrate colorate. Nella cappella di Santa Rita, in un’urna di cristallo, è conservato dal 1930 il corpo della santa.
2. Scoprire il Monastero di Santa Rita
Adiacente alla Basilica, il Monastero è la seconda parte del Santuario di Santa Rita. Costruito nel XIII secolo, è il luogo dove la santa di Cascia passò grand parte della sua vita e dove si trovano alcuni dei luoghi più simbolici della sua storia. Durante la visita si possono scoprire la cella dove visse, altre celle che espongono alcuni oggetti appartenuti alla santa. l’oratorio in cui ricevette le stigmate e il roseto, ricreato per ricordare il miracolo della rosa e dei fichi. Il Monastero è interessante anche dal punto di vista artistico, soprattutto per il cortile, il pozzo e il coro, che custodisce affreschi del XVI secolo e tele del XVII e XVIII secolo.
3. Ammirare i resti della Rocca e la chiesa di Sant’Agostino
Vale la pena raggiungere il punto più alto di Cascia per ammirare quel che resta della Rocca costruita nel XII secolo per difendere il borgo. Le rovine della struttura sono di grande fascino, il panorama che di gode spazia sulle valli che circondano il paese e, proprio accanto alla Rocca, si può visitare la chiesa di Sant’Agostino: eretta nel 1059 e ampliata nel 1380, conserva all’interno alcuni splendidi esempi di affreschi della scuola umbra e perugina.
4. Visitare il Museo comunale di Palazzo Santi
All’interno di Palazzo Santi, costruito nel XVI secolo come dimora dell’omonima famiglia nobile, è stato allestito il Museo comunale di Cascia. Il percorso si divide in diverse sezioni: nell’area archeologica sono conservati reperti importanti, tra cui la tomba di Maltignano e il suo ricco corredo funebre, il frammento del braccio della statua di Ercole e 37 monete antiche (III/II secolo d.C.). Molto preziosa la sezione dedicata alla collezione di sculture lignee, tra le più importanti d’Italia, che vanno dal XI al XVI secolo.
5. Assaggiare lo zafferano di Cascia
Cascia è particolarmente conosciuta per la coltivazione dello zafferano, una tradizione antica che appartiene solo ad alcune zone dell’Umbria, recuperata da un gruppo di agricoltori a partire dal 1999. Allo zafferano di Cascia, inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali della regione, è dedicata una mostra mercato, occasione perfetta per scoprire tutti i segreti e i sapori di questa spezia pregiata: durante l’evento, che si svolge a fine ottobre, i soci dell’associazione “Zafferano di Cascia – Zafferano Purissimo dell’Umbria” raccontano la loro esperienza in interessanti conferenze, organizzano visite guidate nei campi di zafferano, aprono stand in cui vendono il loro prodotto e, ovviamente, lo fanno degustare nelle ricette più varie.
6. Visitare la Collegiata di Santa Maria
Tra le molte chiese di Cascia, merita una visita la Collegiata di Santa Maria, all’interno delle mura proprio accanto alla Porta Leonina. Eretta nel XII secolo, conserva ancora resti della struttura romanica originale, anche se il suo aspetto appare principalmente cinquecentesco per via del rifacimento subito in quell’epoca. All’interno conserva un ricco patrimonio artistico, costituito soprattutto da una serie di dipinti di autori locali quattro-cinquecenteschi e vari arredi sacri, tra cui il fonte battesimale dove, secondo la storia, venne battezzata Santa Rita nel 1381.
7. Scoprire la frazione di Roccaporena
Roccaporena è una delle frazioni più interessanti di Cascia: è il paese natale di Santa Rita, borgo montano diventato un vero e proprio museo a cielo aperto dedicato alla figura della religiosa. Durante la visita si incontrano la casa di Santa Rita, oggi diventata cappella, dove nacque e visse per un periodo, lo scoglio della preghiera, dove era solita meditare, e l’orto del miracolo, dove nell’inverno del 1457, pochi giorni prima della sua morte, la cugina trovò su suggerimento della santa un roseto e un fico entrambi sbocciati e maturi.
8. Visitare la chiesa di Sant’Antonio Abate
La chiesa di Sant’Antonio Abate si trova nel centro storico di Cascia, e insieme a Palazzo Santi fa parte del circuito museale cittadino. È un indirizzo di particolare valore artistico soprattutto per il suo interno, dove si trovano due importanti cicli di affreschi: uno è collocato nel presbiterio, e rappresenta alcuni episodi della vita di Sant’Antonio Abate per mano del Maestro della Dormitio di Terni (inizi del XV secolo), l’altro si trova nel coro delle monache, riguarda alcuni episodi della Passione di Cristo e rappresenta una delle maggiori testimonianze di Nicola da Siena (1461).
9. Ammirare i resti del tempio italico
Raggiunta la località di San Silvestro, avrete l’occasione di ammirare il luogo da cui provengono molti dei reperti archeologici del Museo comunale, in particolare il braccio di Ercole. Si tratta del tempio italico, antico edificio templare del 290 a.C. dove tutt’oggi proseguono i lavori di scavo. I resti si trovano tutt’intorno la chiesa di San Silvestro e rappresentano una preziosa testimonianza di quanto sia antica la colonizzazione di Cascia e del suo territorio.
10. Partecipare alla Festa di Santa Rita
Il 22 maggio è il giorno dedicato alla memoria di Santa Rita, e a Cascia i festeggiamenti in memoria della monaca iniziano diversi giorni prima dell’evento. Il 20 maggio si comincia con la Processione dello Stendardo, mentre il 21 maggio si ricorda il momento della morte della Santa, e si rimette in scena la fiaccolata che accese il paese proprio in quella notte. Le grandi celebrazioni del 22 maggio hanno tre momenti focali: il corteo storico tra le vie del paese, in cui si rievoca in costume la vita di Santa Rita, la messa solenne in suo onore e la benedizione delle rose, da riportare a casa in memoria di quella che viene chiamata la “santa delle rose”.
(Martina De Angelis)