Campello sul Clitunno si trova in provincia di Perugia, e ha una struttura urbanistica particolare: il comune di 2.312 abitanti è diviso in due nuclei, Campello Alto e Campello Basso, e comprende 13 frazione sparse sul territorio. Tra i maggiori vanti del borgo le Fonti del Clitunno, ispirazione per i poeti di ogni epoca, e il Tempietto del Clitunno, Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 2011.
1. Passeggiare tra le Fonti del Clitunno
Le Fonti di Clitunno sono la perla del territorio di Campello, un’area dalla bellezza così pura da ispirare fin dall’antichità artisti e poeti, tra cui Properzio, Plinio il Giovane, Virgilio, Byron e Carducci. Si tratta di un grande parco verde dove la sorgente del fiume Clitunno crea un laghetto dalle acque smeraldine, circondato da numerose specie vegetali tra cui spiccano in particolare salici e pioppi. Passeggiare tra i sentieri e i ponticelli di questa oasi lussureggiante è molto piacevole, anche perché è facile incontrare volatili acquatici, in particolare i caratteristici cigni.
2. Ammirare il Tempietto del Clitunno
Nella frazione di Pissignano, il Tempietto del Clitunno è uno dei più interessanti monumenti altomedievali dell’Umbria, incluso tra i sette gioielli longobardi d’Italia entrati nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Si tratta di un piccolo sacello a forma di tempio edificato nel V secolo d.C., dedicato a San Salvatore, incastonato in una posizione suggestiva tra gli alberi e sopra un laghetto. L’edificio utilizza preesistenti elementi architettonici di età romana – il sito, in origine, era un santuario dedicato al dio Clitumnus – e si presenta con la forma di un tempietto classico. L’interno è molto affascinante, con l’abside decorata da affreschi e sculture a rilievo.
3. Visitare il Castello di Campello Alto
Il Castello di Campello Alto è la parte più antica del comune di Campello sul Clitunno, un borgo fortificato costruito nel XI secolo dal barone di Borgogna Rovero di Champeaux sulla sommità di un colle. Entrando dall’unica porta rimasta incontrerete la chiesa di San Donato, il Palazzo Comunale, il complesso monastico dei Barnabiti, piazzette caratteristiche e il castello, che mantiene integra la sua struttura nella parte delle mura e delle torri, perfettamente conservate.
4. Scoprire il Santuario della Madonna Bianca
Campello Basso è la parte più nuova del comune di Campello sul Clitunno. La sua opera più pregevole è il Santuario della Madonna Bianca, eretto nel 1521: la facciata esterna colpisce con il portale in pietra e la torre campanaria, aggiunta nel Seicento. Gli interni portano la firma dell’architetto Giuseppe Valadier, che nel 1797 fornì i disegni per l’altare maggiore, gli altari minori e gli stucchi, ispirati al gusto neoclassico e rinascimentale. La chiesa conserva anche un prezioso affresco cinquecentesco di Fabio Angelucci da Mevale di Visso.
5. Assaggiare i prodotti locali
Campello sul Clitunno vanta anche una notevole tradizione gastronomica, che si esprime soprattutto nella produzione di formaggi, olio extravergine di oliva e nei tartufi, uno dei prodotti più tipici del borgo. Potete farne scorpacciata da Il Caminetto, ristorante all’interno di un antico casale di campagna diventato tempio della buona cucina umbra. Il menù cambia stagionalmente, ma non manca mai il tartufo, che occupa una buona parte delle proposte, e i punti forti della casa sono i primi della tradizione, le carni alla brace, le pizze e la lunga lista di vini, birre e cocktail.
6. Visitare il Castello di Pissignano
Merita una visita la frazione di Pissignano, dominata dall’omonimo castello a pianta triangolare edificato tra il XI e il XII secolo. Le case del nucleo che si snodano intorno al maniero mantengono ancora l’impronta medievale, e sono disposte a terrazze degradanti ai piedi dell’alta torre di vertice, e della seconda torre pentagonale usata un tempo come campanile della parrocchiale. Nel punto più alto si conservano i resti del Palazzetto della Comunità, tra cui si scorge un affresco cinquecentesco. Di recente il castello è stato ristrutturato, e spesso è usato come sede di convegni.
7. Scoprire la Chiesa di San Lorenzo
Vale la pena raggiungere la frazione di Lenano per scoprire la chiesa di San Lorenzo, luogo di culto del piccolo agglomerato. La chiesa ha la sua origine in una cappella rurale eretta in età romanica, e rappresenta un interessante indirizzo artistico grazie al ciclo di affreschi che abbelliscono le pareti interne: sono stati realizzati da artisti spoletini del XV-XVI secolo, che dipinsero alcuni episodi della vita del Santo su una serie di affreschi preesistenti della seconda metà del X secolo.
8. Visitare il borgo di Acera
Delle molte frazioni di Campello sul Clitunno, Acera è uno dei borghi più suggestivi. Il paese, costruito a 972 metri di altitudine, nacque nel 1296 come castrum fortificato, e l’abitato attuale conserva molte tracce della tipica struttura medievale. Acera è molto piacevole da visitare, con i suoi resti di torri e mura, gli affreschi delle piccole chiese, il complesso nobiliare del XVIII secolo e il centro comunale di documentazione sulla transumanza. È anche un buon punto di partenza per chi ama il trekking, e un’apprezzata meta gastronomica: lungo la via della Spina, una tappa alla Trattoria Passo d’Acera è un appuntamento da non mancare.
9. Esplorare il borgo di Spina
Proprio come Campello sul Clitunno, Spina è composta da due frazioni: Spina Nuova si trova sul versante spoletino prima del valico, a 869 metri, Spina Vecchia si trova invece subito dopo il valico, verso Cammoro. Entrambe le frazioni contano circa 33 abitanti, ma è Spina Nuova a rappresentare un centro di particolare interesse, soprattutto per gli affreschi recentemente restaurati all’interno della chiesa parrocchiale, costruita intorno al XV secolo. Spina, inoltre, fa parte dell’associazione nazionale Città del Tartufo, prodotto a cui il borgo dedica una Sagra.
10. Andare a caccia di tartufi
Il tartufo è il prodotto più tipico di Campitello d’Umbria, e quello del tartufaio è uno dei mestieri antichi più caratteristici della zona. Potete sperimentarlo in prima persona grazie all’iniziativa di Wild Foods Italy, azienda di Pettino che organizza un’esperienza di caccia al tartufo: una giornata passata per i boschi della tenuta, con i cani e gli esperti tartufai alla ricerca del prezioso prodotto. Durante l’escursione ci sarà un momento di assaggio del tartufo appena raccolto, e poi tornati al villaggio i tartufi verranno degustati in una grande cena tradizionale umbra, insieme a pane scaldato sulla brace, pasta fatta in casa, olio di produzione dell’azienda e buon vino locale.
(Martina De Angelis)