Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Papigno
Piccola frazione di 449 abitanti del comune di Terni, Papigno è un caratteristico centro di valore storico, il cui aspetto testimonia ancora il suo passato di castello medievale, ma anche cuore di un contesto ricco di bellezze naturali e testimonianze archeologiche.
1. Visitare la chiesa della Santa Maria Annunziata e Brizio
La chiesa oggi dedicata ai Santi Maria Annunziata e Brizio presenta un aspetto settecentesco, ma in realtà è molto più antica: è attestata già nel 1276. Ampliata più volta a partire dal 1400, fino a perdere completamente il suo aspetto originario, è interessante per una serie di opere pittoriche conservato all’interno, tra cui la Madonna del Rosario di Ascensidonio Spacca (1608).
2. Passeggiare tra i palazzi del centro storico
Dell’antico aspetto medievale troverete pochissime tracce passeggiando per Papigno: il borgo attuale ha preso forma con gli edifici sorti nel corso dell’Ottocento, quando fu una delle Antiche Municipalità del territorio di Terni. Proprio per questo sorsero molto palazzi nobiliari, abitati dalle antiche famiglie residenti a Papigno e ancora ammirabili con una passeggiata in centro.
3. Scoprire il Ponte del Toro
Immerso in una porzione del bosco che avvolge il paese, il Ponte del Toro è un ponte romano datato I secolo a.C., parte di un antico sistema di drenaggio delle acque connesso alle vicine Cascate delle Marmore. Il luogo, oltre che rilevante dal punto di vista storico, è anche uno scorcio di grande bellezza naturale, con alberi secolari che lo resero una delle mete preferite dei pittori Plenaristi che, dalla del ‘700 dipinsero dal vivo i paesaggi del territorio di Terni.
4. Organizzare una gita alla Cascata delle Marmore
A poca distanza da Papigno, le Cascate delle Marmore sono un’attrazione naturalistica assolutamente da non perdere. I salti dell’acqua formano una delle cascate più alte d’Europa, tutte da ammirare grazie ai due punti panoramici – il Belvedere Inferiore e il belvedere Superiore – e sei sentieri ben tracciati che vi permetteranno di immergervi in una natura maestosa
5. Sfidare le acque con gli sport acquatici
L’area delle Cascate delle Marmore è ideale per cimentarsi in divertenti sport acquatici, alla portata di tutti ma decisamente adrenalinici. Grazie al Centro Rafting Marmore, la cui sede si trova proprio a Papigno, potrete sfidare le acque del parco fluviale del Nera cimentandovi nel rafting, ma anche in altre divertenti attività come il Torrentismo-Canyoning e il River Walking.
6. Scoprire le tracce medievali del paese
Papigno è di origine medievale, anche se oltre l’impianto urbanistico non è rimasto molto di come il borgo era al tempo. Passeggiando nel centro storico, però, potrete scorgere ancora tracce di quell’aspetto perduto, come la disposizione delle abitazioni in allineamenti paralleli, una tecnica tipicamente medievale ricalcata durante la ricostruzione ottocentesca, e alcuni parti delle mura che circondavano il borgo.
7. Scattare una foto dal Belvedere
Grazie alla sua posizione rialzata da un colle di 227 metri, Papigno è una terrazza panoramica affacciata sulla valle del Nera. Raggiungete il punto panoramico noto come Belvedere per godere di una vista che spazia sulla natura tutta intorno, tanto amata pittori Plenaristi che la dipinsero spesso, come raccontato da alcuni pannelli informativi.
8. Conoscere la storia dell’ex stabilimento e degli studios
Dal Belvedere noterete anche la presenza di un grande complesso industriale, ora in stato di completo abbandono. Si tratta della fabbrica per cui Papigno è stato definito il paese dai “tetti impolverati”, a causa dell’inquinamento prodotto dall’energia idroelettrica prima, e dallo sfruttamento dell’idrocarburo in seguito. L’impianto ha rivissuto per un periodo sottoforma di studi cinematografici dopo essere stato location de La vita è bella di Roberto Benigni, ma ormai è di nuovo caduto in disuso.
9. Percorrere il “Percorso Corot Papigno”
In onore della presenza dei Plenaresti a Papigno, e in particolare dell’artista Jean-Baptiste Camille Corot, è stato inaugurato “Percorso Corot Papigno”. L’itinerario, voluto dall’associazione Il Castello di Papigno, rientra nel progetto “I Plenaristi nella valle del Nera” e nel Museo Diffuso dei Plenaristi, e prevede due percorsi: uno più breve all’interno del paese, e uno più esteso nel territorio circostante, alla scoperta dei luoghi che ispirarono Corot, indicati dalla riproduzione delle sue opere con 50 cartelli illustrativi.
10. Gustare i sapori del territorio
Vista la sua posizione, a metà tra la campagna e le acque di fiume e del vicino lago di Piediluco, la gastronomia di Papigno è un mondo tutto particolare, caratterizzato da una commistione di questi due ambienti. Da una parte, infatti, spiccano sapori agresti, salami, formaggi e carni come la porchetta, dall’altra invece c’è una grande ricchezza di ricette di pesce, rigorosamente di fiume e di lago.
(Martina De Angelis)