Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere a Orvieto
Incastonata al confine tra Umbria e Lazio, su un colle di 325 metri, Orvieto è uno scrigno di bellezza in cui è racchiusa una storia millenaria. Arte e cultura accompagnano il visitatore a ogni passo, tra meraviglie etrusche, medievali e rinascimentali, e tesori conservati persino nel sottosuolo.
1. Visitare il Duomo
Simbolo più celebre di Orvieto e magnifico esempio di architettura romanico-gotica, il Duomo è un capolavoro eretto nel 1290 per volontà di Papa Nicolò IV, ed è soprannominato il “Giglio d’oro” delle cattedrali per i molti mosaici dorati che abbelliscono la facciata insieme a guglie, statue e intarsi. All’interno custodisce opere di grande pregio, tra cui la Cappella Nova (o di San Brizio), dove si trova uno dei maggiori cicli pittorici del Rinascimento.
2. Ammirare il panorama dalla Torre del Moro
La Torre del Moro è una delle attrazioni più affascinanti di Orvieto. Sorge dal 1200 proprio al centro della città, ed è stata a lungo il simbolo della potenza del comune. Oggi è possibile salire fino alla cima dei suoi 47 metri di altitudine, e ammirare un panorama a 360 gradi sul borgo, i suoi quattro quartieri e il territorio circostante.
3. Scendere sul fondo del Pozzo di San Patrizio
Il Pozzo di San Patrizio è un capolavoro di ingegneria rinascimentale, realizzato a metà del Cinquecento per rifornire l’acqua alla città in caso di assedio. Profondo 54 metri, largo 13 metri e illuminato da 72 finestroni, il Pozzo può essere visitato grazie alla struttura a doppia scala a spirale di 248 gradini, realizzata in modo che chi scende e chi sale non si incontri mai. Il Pozzo è ancora funzionante, fornito dalla fontana di San Zero che a sua volta è alimentata da una sorgente.
4. Visitare Orvieto underground
Orvieto nasconde nel sottosuolo ben 1200 grotte, dove gli antichi abitanti hanno realizzato, nel corso di circa tremila anni, una serie di insediamenti tra i più vari. Grazie al tour guidato Orvieto underground ammirerete pozzi e cunicoli etruschi, antiche cisterne, cave medievali da cui è stato estratto il materiale delle abitazioni in superficie, i colombari, dove venivano allevati i volatili tipici della cucina tradizionale, e le cantine per conservare cibo e vino.
5. Bere un calice di vino
D’Annunzio lo chiamava “il sole nel bicchiere”, oggi lo conosciamo come Orvieto Doc ma la bontà non cambia: il vino viene prodotto tra le provincie di Terni e di Viterbo, ed è un bianco giallo paglierino dal gusto fruttato. Perfetto per essere servito come aperitivo o durante il pasto, nella versione dolce è anche vino da dessert. Rinomato anche il Rosso Orvietano Doc, più recente ma ugualmente apprezzato, soprattutto abbinato con carni rosse, arrosti e formaggi stagionati.
6. Ammirare il Teatro Mancinelli
Inaugurato nel 1866 con “La Favorita” di Donizetti, il Teatro Mancinelli è un piccolo gioiello. All’ingresso sarete accolti dalla hall progettata dal celebre architetto romano Virginio Vespignani in stile neoclassico, e poi rimarrete incantati dalla platea, con il suo soffitto riccamente affrescato e il Sipario Storico. Degni di nota anche le scalinate antiche che portano ai palchi, le tre sale affrescate al terzo piano e il loggione, sede di opere teatrali e musicali di ogni genere.
7. Conoscere la tradizione artigiana
Da sempre borgo di grandi maestri d’arte, Orvieto ancora oggi porta avanti antiche tradizioni come la lavorazione della ceramica, attività già fiorente in epoca etrusca, e il coccio ficullese, contenitori per contenere olio e vino colorati in manganese e verde ramina. Sono ancora fiorenti anche le lavorazioni di legno, oro e ferro e del celebre merletto orvietano.
8. Partecipare alle feste tipiche
Orvieto è una cittadina ricca di manifestazioni di ogni tipo: gli amanti della musica non possono perdere la rassegna internazionale Umbria Jazz Winter, mentre chi è appassionato di rievocazioni storiche si divertirà a partecipare alla festa della Palombella che rievoca la discesa dello Spirito Santo a Pentecoste, e al Corteo Storico, dedicato ai fasti medievali in occasione del Corpus Domini. Molto famosa anche la Giostra del Giglio, pittoresca gara cavalleresca.
9. Gustare la “lumachella”
Street food ideale durante la passeggiata in centro, la lumachella è un prodotto da forno tipicamente orvietano. Originario della tradizione contadina – se ne trovano testimonianze fino dall’inizio del Novecento – viene preparata dai fornai di oggi con la ricetta antica tramandata oralmente. È a base di pasta di pane, condita con ventresca o lardo o prosciutto, pecorino, sale, pepe e olio di oliva, e deve il suo nome alla sua particolare forma a chiocciola.
10. Assaggiare l’amaro di Orvieto
Orvieto ha il suo liquore: si chiama Orvietan, è un amaro erboristico nato agli inizi del 1600 e realizzato dalla macerazione di 25 erbe officinali in soluzione idroalcolica. Originariamente era considerato una sorta di medicina miracolosa, e per questo desiderata in tutta Europa, ma a fine Ottocento cadde in disuso. In tempi moderni l’amaro è stato recuperato, preparato di nuovo secondo la ricetta originale e rimesso in commercio: lo trovate nel punto vendita ufficiale in via Duomo.
(Martina De Angelis)