Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere ad Allerona
Immersa tra colline e boschi di faggio, leccio e ginepro, Allerona è un piccolo borgo di grande fascino, custode di un passato che va dall’epoca romana a quella medievale. Tra chiese e palazzi, il paese colpisce per i suoi scorci suggestivi, per le testimonianze architettoniche di grande pregio – tra cui tracce della via Cassia – e per la natura del parco demaniale della Selva di Meana.
1. Scoprire i resti del Castello feudale
L’accesso al borgo di Allerona passa dal quel che resta del castello feudale, costruito nel 1275 e poi distrutto da Carlo VII nel suo passaggio in Italia (1494-95). In particolare, si conservano l’impianto urbano, alcuni tratti della cinta muraria e, soprattutto, i due ingressi: la Porta del Sole, l’accesso orientale, e la Porta della Luna, l’accesso occidentale. Proprio la Porta del Sole era l’ingresso principale del castello nel Medioevo, quando Allerona era uno dei baluardi più importanti del Comune di Orvieto verso Chiusi.
2. Passeggiare nel centro storico
Il bene più prezioso di Allerona è il suo centro storico, perfettamente conservato e di grande fascino, tanto da aver permesso al paese di essere inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia. Passeggiare a piedi tra viuzze, case di pietra, chiese e palazzi storici vi permetterà di scoprire angoli caratteristici e, e di ammirare opere architettoniche di grande valore. Non mancate di visitare piazza Santa Maria, la piazza centrale nella parte più alta del paese: qui sorgeva il castello e oggi si affacciano gli edifici più antichi come Palazzo Vescovio, realizzato nel Trecento.
3. Visitare la chiesa di Santa Maria Assunta
La chiesa di Santa Maria Assunta (o della Stella) si trova nel cuore di Allerona, e la sua fondazione risale al 1275, anche se l’aspetto si deve alla ristrutturazione subita tra il 1892 e il 1897. All’interno conserva un interessante affresco del pittore conosciuto come “il Pordenone”, commissionato nel 1516 da una nobildonna locale, mentre le figure di San Giovanni Battista e di San Sebastiano, un tempo collocate nella chiesa, sono oggi conservate a Roma presso il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo.
4. Scoprire Villa Cahen
Immersa nel parco demaniale della Selva di Meana, Villa Cahen è un prezioso esempio di architettura liberty. La villa venne costruita nel 1880 dal ricco finanziere Edouard Cahen, che pur essendo di Anversa era innamorato dell’Italia e dei suoi paesaggi. Distribuita su vari piani, ha il suo maggiore vanto nel giardino all’italiana abbellito con le più varie specie arboree e erbacee, anche rare, fatte arrivare dal proprietario dai luoghi più esotici del mondo. Di grande valore anche la limonaia e le serre che proteggono le piante durante l’inverno.
5. Gustare i sapori locali (con un pizzico di creatività)
Se volete scoprire il gusto dei prodotti più tipici dell’Umbria, ma apprezzate un tocco creativo e moderno nell’ideazione dei piatti, La Panatella Osteria con Cucina è il posto che fa per voi. Accogliente e dall’atmosfera familiare, il locale si trova tra i vicoli del centro storico, ha un’ampia terrazza affacciata sui boschi e si è fatto apprezzare da locali e visitatori per la sua proposta particolare, che unisce tradizione e innovazione. Si va dai classici taglieri di salumi e formaggi ad accostamenti più azzardarti, come nocciole e caffè sul vitello tonnato, o stracchino e lamponi nel risotto. Il menu cambia stagionalmente, in base ai prodotti disponibili.
6. Fare scorta di prodotti tipici
Tra le viuzze del centro storico, in una casa antica, Prodotti Tipici di Allerona è l’indirizzo perfetto per fare scorta di prodotti tipici da portare via come souvenir di viaggio. Tra i suoi scaffali troverete il meglio della tradizione umbra, dall’olio extravergine di oliva al vino, dallo zafferano al farro alla pasta, e il proprietario sarà sempre disponibile a suggerire la migliore combinazione di prodotti, per voi o per fare un regalo. Il negozio vende, inoltre, piccoli oggetti di artigianato locale.
7. Immergersi nella natura della Selva di Meana
Scoprire la natura che circonda Allerona vuol dire immergersi nella Selva di Meana, parco demaniale la cui parte più vasta si estende intorno al paese. Potete raggiungere il bosco tramite la strada sterrata all’altezza del cimitero, e passeggiare in un ecosistema affascinante, che ogni stagione regala spettacoli prezioso. Il sentiero passa da Villa Cohen, e poi prosegue da Poggio La Cupa e Poggio delle Reti fino a raggiungere il borgo di Meana; lungo il percorso si possono osservare anche alcuni ponticelli in pietra e i resti dell’acquedotto che serviva la villa.
8. Scoprire il Parco di Villalba
La Selva di Meana è compresa all’interno del più grande Parco di Villalba, area boschiva di oltre 20 ettari situata tra i 600 e i 700 metri di altitudine. Esplorare il parco vuol dire scoprire specie di notevole pregio ambientale: i boschi, infatti, sono ricchi di querce, aceri, faggi e castagni, la rara frassinella e le orchidee selvatiche (più di 30 varietà), mentre dal punto di vista faunistico abbondano cinghiali, daini, caprioli e rapaci. È il luogo perfetto per passeggiare, ma anche per fare un picnic in una delle aree attrezzate realizzate dalla Comunità Montana per valorizzare il Parco.
9. Visitare la chiesa della Madonna dell’Acqua
Appena fuori dalle mura, merita una visita la piccola chiesa della Madonna dell’Acqua, struttura ottagonale del XVIII secolo costruita vicino a una fonte d’acqua ritenuta prodigiosa. La chiesa, costruita su un’antica cappella votiva del 1400, è una testimonianza del culto delle acque, molto diffuso in Umbria, ed è anche un edificio affascinante, costruito con pietra di fiume e cotto, materiali tipici della zona. L’interno, tipicamente settecentesco, conserva un’immagine quattrocentesca della Madonna con Bambino.
10. Partecipare alla Festa dei Pugnaloni
Ogni terza domenica di maggio va in scena la Festa dei Pugnaloni, manifestazione dedicata a S. Isidoro Agricoltore e nata come rito pagano per celebrare la fertilità dei campi. Per l’occasione sfilano i Pugnaloni, carri allegorici sormontati da un albero di pioppo ornato di nastri e abbelliti da miniature in legno e argilla realizzati a mano che raccontano la vita campestre. La sfilata è accompagnata da un corteo di figuranti in abito tradizionale e dalla banda, e alla fine i carri sono lasciati in esposizione nel centro storico per tutta la giornata. Per conoscere meglio questa tradizione, è possibile anche visitare su appuntamento il Museo dei Pugnaloni.
(Martina De Angelis)