L’estate a Piediluco arriva con tante barche colorate che solcano le acque del lago. Qui, infatti, si celebra il solstizio d’estate “all’antica”, secondo un rituale che affonda le radici “nella notte dei tempi” quando, in occasione del solstizio d’estate, si omaggiavano le divinità dell’acqua e in particolare il dio Nettuno, decorando le imbarcazioni. E’ il momento ideale per conoscere questo centro lacuale, i suoi colori e i suoi profumi.
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Se la vicina Cascata delle Marmore ti cattura per la sua impetuosità, il lago di Piediluco ti rimane nel cuore per i suoi colori e per i suoi profumi. Qui la natura disegna uno dei suoi quadri più belli e, in qualsiasi mese dell’anno ti trovi a visitarlo, resti stupito dall’intensità delle tinte del suo paesaggio. La Festa delle Acque, che si celebra ogni anno tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, gli conferisce quel tocco di “magia” che lo esalta ulteriormente.
Un lago da cartolina
Stretto tra i monti Luco e Caperno, sembra quasi come un lago alpino soprattutto quando d’inverno la neve avvolge i rilievi. La sua origine risale addirittura al Quaternario: il lago di Piediluco è ciò rimane del Lacus Velinus. Presenta una forma irregolare, con un corpo centrale allungato da cui si diramano diversi bracci. Alimentato dal Rio Fuscello e da due canali artificiali, si estende su una superficie di 1,5 kmq a 375 m.s.l.m. La sua profondità massima è di 20 metri che raggiunge nei pressi dell’abitato posto ai piedi del monte Luco, da qui il nome Piediluco ossia “ai piedi del bosco sacro”. Il lago è conosciuto per la sua amenità e per essere un punto di riferimento del canottaggio italiano.
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La montagna dell’eco: il fascino della leggenda
“La montagna dell’eco”, da queste parti lo chiamano tutti così. Il monte Caperno, dirimpettaio di monte Luco, deve la sua fama a questa particolarità: si dice che lanciandogli un grido, lui lo rimanda indietro. Il fenomeno è spiegato dalla sua particolare morfologia che, in condizioni favorevoli, crea un chiaro eco di ritorno. Si presta a una gita escursionistica che, passando attraverso un bosco di lecci, porta alla vetta fino alla statua della Madonna dell’Eco da cui si può ammirare un bel panorama.
Piediluco e il Grand Tour
Il borgo ha una storia antichissima: abitato sin dall’Età del Bronzo, fu conquistato dai Sabini e dai romani nel III sec. a.C. Tuttavia è nel Medioevo che si sviluppa il paese vero e proprio. In paese passò nel 1244 sotto la famiglia dei Brancaleoni, poi a Blasco Fernando di Belviso, che restaurò e ingrandì la Rocca, di cui oggi restano le rovine. Nell’Ottocento i baroni furono i Franchetti ed è proprio in questo periodo che si comincia a far conoscere questo posto anche fuori dai confini tanto da essere inserito nel Grand Tour insieme alla Cascata delle Marmore. Nel 1927 cessò di essere Comune autonomo e venne inglobato a Terni.
Il lago come una grande passarelle: sfilano le barche allegoriche
La Festa delle Acque, che ha preso il via sabato 29 giugno, vive la sua settimana più intensa. Come dice il nome stesso celebra l’acqua e l’estate. Ogni anno, per tutta la durata della manifestazione, sono in programma appuntamenti ed eventi di carattere letterario, artistico, musicale e spettacolo teatrali. Per l’occasione il borgo indossa il suo “abito” più bello; vie e vicoli si riempiono di profumi, colori e sapori. Il clou della festa però si raggiunge con la sfilata delle barche che vengono addobbate con fiori e ghirlande: uno spettacolo di sicuro impatto e grande suggestione. La passerella diventa il teatro di una vera e propria gara tra “barcaioli – artigiani” a chi realizza l’imbarcazione più bella. A decretarlo la giuria al termine del Palio delle Barche, la sfilata che si terrà domenica 7 luglio. Il momento più spettacolare restano i giochi pirotecnici che illuminano il lago.