Un viaggio a ritroso fino a risalire alle sue origini più antiche. Ogni anno il borgo di Ferentillo viaggia con “la macchina del tempo” messa a disposizione da “Le Rocche raccontano”, una rievocazione storica attraverso quadri viventi. Una rappresentazione che coinvolge lo spettatore e lo catapulta da un’epoca all’altra in un percorso tra presente e passato.
Leggi i contenuti di oggi
- Le Rocche raccontano: si comincia con il corteo storico e la notte bianca
- Barbonari: «Da 29 anni a Ferentillo le Rocche raccontano»
- Le mummie di Ferentillo: un museo da brivido
- La Falesia di Ferentillo, il Paradiso dei climbers
La festa è iniziata la scorsa settimana con il corteo storico e la notte bianca, ma è con la rappresentazione dei quadri viventi che “Le Rocche raccontano” entra nel vivo. Quattro le rappresentazioni nelle sere del 29, 30, 31 agosto e 1° settembre con inizio alle 20,45 e partenza da piazza Vittorio Emanuele nella frazione di Precetto e arrivo in largo Furio Miselli a Mattarella. Per conoscere il programma completo leggi qui
Sono oltre 500 i figuranti che impersonano situazioni, eventi, mestieri, abitudini della vita quotidiana raccontati in quindici quadri viventi lungo un percorso di 3 chilometri abbracciando un periodo che va dalla civiltà umbro-sabina, fino all’inaugurazione della tramvia Terni-Ferentillo del 1909. Vi si trovano particolari riferimenti al periodo in cui Ferentillo faceva parte della giurisdizione dell’Abbazia di San Pietro in Valle, così come puntuali indicazioni storiche sulla nascita del Castello e delle fortificazioni e sul ruolo che il paese ha avuto sul territorio da quando, passando sotto il dominio della famiglia Cybo nel 1484, il feudo di Ferentillo avrà il suo periodo più fiorente.
Quest’anno ci sarà una novità, come ha raccontato a Wayglo Alessandro Barborari, il presidente della Pro loco di Ferentillo che organizza la manifestazione: un quadro aggiuntivo costituito da una mostra che ripercorre la storia de “Le Rocche raccontano” dagli anni ’50 in poi.
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La manifestazione è anche l’occasione per conoscere questo borgo e le sue peculiarità. Solo qui si trova un “museo da brivido”, il museo delle mummie. Si trova nella cripta della chiesa di Santo Stefano, nel centro storico del paese, Precetto. Il museo fu creato alla fine del XIX secolo. Gli scavi nella cripta della vecchia chiesa, su cui era stato poi costruito il nuovo edificio di culto, fecero emergere la presenza di corpi mummificati e molto ben conservati: capelli, barba, denti, orecchie, labbra, organi genitali, vestiti, si erano mantenuti intatti proprio per la presenza di un particolare microclima.
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Ferentillo, però, è anche il paradiso dei “climbers”. Possiede infatti una palestra di arrampicata libera tra le più attrezzate a livello europeo. La falesia offre un’ampia gamma di percorsi: circa 400 vie che spaziano dai 15 metri fino ai 120.
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