È il tempo della Giostra dell’Arme. In questo periodo dell’anno San Gemini si veste con i colori e i profumi più belli. L’inizio dell’autunno segna per il borgo il momento della festa in cui si celebra il patrono Santo Gemine e si torna indietro nel tempo, al periodo del Medioevo in cui i cavalieri si sfidavano in una competizione cavalleresca al cardiopalma. È il momento in cui il Gruppo degli Sbandieratori, fiore all’occhiello del centro, conosciuti in tutto il mondo, tornano a esibirsi per il proprio paese. Dalle taverne arrivano i profumi di una cucina genuina mentre in ogni angolo del borgo sembra che il tempo si sia fermato. In questo intreccio tra presente e passato, San Gemini si presenta al visitatore con un’immagine molto affascinante e suggestiva.
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Vivere San Gemini nei giorni della festa è entrare nel cuore di questo borgo. E’ quando si avvicina il momento della Giostra che gli abitanti tirano fuori tutto il loro amore e attaccamento a questo posto e ai colori dei suoi rioni. I palazzi si ornano di drappi con in colori rosso-blu del Rione Rocca e bianco-verde del Rione Piazza; gli scorci delle architetture medievali fanno da coreografia agli eventi che accompagnano i giorni di festa e precedono la Giostra; il rullare ritmico dei tamburi fa salire l’adrenalina e scandisce l’attesa per il torneo; mentre le taverne, con i prodotti della tradizione locale, prendono per la gola migliaia di visitatori. La festa, che si svolge dall’ultimo sabato di settembre alla seconda domenica di ottobre, fa rivivere lo splendore dell’antico Comune attraverso le rievocazioni storiche in onore del patrono Santo Gemine che ricorre il 9 ottobre. Fra le sue manifestazioni più solenni “la pesatura dei ceri per l’offerta al Santo” che rievoca la cerimonia che si svolgeva già nel 1401 e il corteo storico: 400 figuranti che in abiti dell’epoca sfilano per le vie del centro.
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Il momento clou della festa è rappresentato dalla Giostra dell’Arme, un torneo cavalleresco antichissimo che si ispira agli Statuti Comunali del XIV secolo, dove si parla di competizioni equestri in nome di Santo Gemine. La sfida è avvincente e anche difficile: sei cavalieri, tre per rione, devono affrontare al galoppo, nel minor tempo possibile, un circuito ellittico, mentre con la lancia devono infilare un anello di 4 cm di diametro e scagliarla su uno scudo gentilizio, l’Arme diviso in colori che assegnano un punteggio specifico. La sfida si svolge in tre tornate. Il torneo equestre è preceduto dall’esibizione del Gruppo Sbandieratori San Gemini. La tecnica, la ricerca dell’armonia della perfezione e la velocità, sono gli elementi che fanno apprezzare il gruppo in tutto il mondo.
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La Giostra dell’Arme è anche l’occasione per scoprire uno dei Borghi più belli d’Italia. Grazie ai suoi scorci, alla sua posizione collinare, ai suoi edifici, conserva un fascino senza tempo. Non è un caso se un cultore del bello come Canova, rimase colpito dalla pace, dalla natura e dall’amenità del posto da stabilire qui la sua residenza estiva: il palazzo che si affaccia sulla piazza principale e che porta il suo nome. Diverse e interessanti anche le chiese tra cui l’Abbazia di San Nicolò, una delle più belle.
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La storia di San Gemini si fonde con il presente. Ecco allora che accanto alle importanti e imponenti testimonianze del suo passato, spunta un museo che non ti aspetteresti. Si chiama Geolab: il museo laboratorio di scienze della terra, ideato da Piero Angela, dove è vietato non toccare. Nato nel 1999 è tra i primi musei interattivi in Italia, coinvolgendo i visitatori in esperimenti e attività. Si articola in cinque sale, ognuna con un tema che accompagna progressivamente il visitatore fino al cuore della terra
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(Monica Di Lecce)