“La Storia di Perugia” della collana Communitybook di Typimedia è un viaggio nella magnifica città adagiata sui colli prospicienti il fiume Tevere.
L’autore, Matteo Bebi, ci conduce agli albori delle ere geologiche le due colline che oggi la ospitano spuntano da un’immensa distesa d’acqua appena velata dalla nebbia; sono isole popolate dai primi mammiferi di piccola taglia, ma anche da tigri, cervi dalle dimensioni strabilianti e lupi famelici.
Con la romanizzazione, la città diviene Perusia. È il 40 d.C. e le mura della città sono assediate da Ottaviano, che la espugna dandola alle fiamme. Con la caduta dell’Impero arriva Teodorico il grande, poi l’assedio di Totila e il coraggioso santo patrono Ercolano, trucidato per aver resistito al generale ostrogoto.
In epoca medievale, il libero comune ruota attorno ai papi; è qui che si tiene il conclave per l’elezione di Onorio III. Il comune si espande, si innalzano decine di torri, le carceri sotto la piazza Minore ospitano prigionieri; uno su tutti illustrissimo, il futuro San Francesco.
Con la “Guerra del Sale” del 1540 la città è definitivamente dello Stato della Chiesa. Sarà solo nel 1860 che verrà liberata; l’esercito piemontese entra per Porta San Pietro annettendola al Regno d’Italia.
Una città di santi, eroi, artisti e condottieri, avvolta nella leggenda, che ha dato i natali all’imperatore Gaio Vibio Treboniano Gallo, al genio di Luisa Spagnoli, alla Perugina, che ha visto per le sue vie Galileo Galilei, Giacomo Leopardi, Maria Alessandrina Bonaparte, Maria Teresa d’Austria, Alexandre Dumas, Louis Armstrong. Che ha combattuto innumerevoli nemici, attraversato pestilenze, guerre, intrighi – da qui partì la marcia su Roma nel 1920 – ma che ha saputo sempre rinascere dalle sue ceneri. Il grifone, suo simbolo fin dall’epoca etrusca, guarda dal Palazzo dei Priori la nuova Perugia artistica, culla dell’Umbria Jazz e della cultura universitaria, sperando in un futuro radioso, in quella che è la nuova città della pace.
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