Quando, nel giugno del 2015, Ilario Castagner allenatore indimenticato di un indimenticabile Perugia dei miracoli, presentò il suo libro Buongiorno mister, nella Sala dei Notari di Perugia, disse che a Perugia doveva tutto, a cominciare dall’amore della sua vita, la moglie Liliana, e poi i figli cresciuti e realizzati nel capoluogo dell’Umbria, e disse anche che aveva scritto il suo libro per narrare ai nipoti l’epopea di una squadra dal punto di vista sportivo ma anche umano. Perchè quel “Perugia dei miracoli” della seconda parte degli anni Settanta un libro lo meritava eccome.
C’erano tanti dei suoi eroi quel giorno, dal capitano Pierluigi Frosio a Vannini e Novellino e altri. Lui volle ricordare anche Renato Curi, tragicamente scomparso il 30 ottobre 1977 per un malore fatale durante Perugia-Juventus. Era il 5′ del secondo tempo: Curi si accasciò a terra e non si riprese più. A lui, Castagner dedica nel libro un capitolo denso di emozioni.
A ritrovarlo oggi tra le mani quel libro, dopo che anche Castagner se ne è andato il 18 febbraio 2023, sembra davvero il romanzo di un’impresa epica. Il calcio, a volte, concede queste storie: un gruppo di uomini uniti e compatti, un condottiero pieno di buon senso e saggezza e una città intera, il cui cuore batteva all’unisono con i propri eroi. Non perse neppure una partita il Perugia di Castagner nel campionato 1978-79. Ma arrivò secondo. Un gioco del destino che non ha concesso l’apoteosi a chi l’avrebbe meritata.