di Monica Di Lecce
Non è ancora partito e già registra due date sold out. Il Festival del Medioevo di Gubbio quest’anno compie dieci anni ma è già grande. Basta dare un’occhiata al parterre di ospiti che dal 25 al 29 settembre si alterneranno nel calendario della manifestazione per capire come nel tempo sia diventato un evento culturale di attrazione nazionale. Tra le serate a pagamento, quelle con Alessandro Barbero e Francesco Guccini hanno fatto registrare subito il tutto esaurito.
Ideato dal giornalista Federico Fioravanti, e organizzato dall’Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio, il festival, come spiegano gli stessi organizzatori, “è una lente posata sul passato per provare a capire meglio l’età presente. E per scoprire con occhi nuovi e senza pregiudizi un’epoca vilipesa e spesso liquidata in modo frettoloso attraverso stereotipi, frasi fatte e incredibili luoghi comuni. Secoli che per pigrizia, ignoranza o comodità, spesso vengono catalogati come bui oppure oscuri”.
Emblematico a tal proposito il tema di questa edizione come spiega lo stesso Fioravanti.
«Il tema del 2024 è Secoli di Luce che racchiude tutta la nostra politica di divulgazione storica di questo decennio. Sfatiamo il mito di un medioevo buio e oscuro e raccontiamo i mille rinascimenti che sono dentro l’età medievale».
Oltre 70 lezioni di storia in cinque giorni e serate d’autore, quali sono gli ospiti?
«Avremo ospiti i maggiori studiosi medievisti italiani ed europei ma anche ospiti speciali a partire da Francesco Guccini, Alessandro Barbero, Matteo Saudino. E poi Franco Cardini, Carlo Lucarelli, Dario Fabbri, Claudio Strinati e Massimo Oldoni. Aprirà il festival Maria Giuseppina Muzzarelli con “I mille colori dell’epoca senza nome».
Un bilancio dei dieci anni del Festival?
«Il bilancio lo fa il pubblico ma devo dire che quest’anno è eccezionale perché abbiamo avuto una grande risposta, come del resto è stato sin dal primo anno. L’obiettivo che perseguiamo da dieci anni è quello di dare al Festival una dimensione sempre più europea e internazionale, offrendo un’esperienza di altissimo livello culturale e di grande valore scientifico. Anche quest’anno, siamo certi di regalare al nostro pubblico momenti indimenticabili, continuando a nutrire la curiosità e l’amore per la storia».
Intorno a questo Festival c’è un grande interesse di studiosi, studenti, curiosi: qual è la ricaduta sul territorio?
«La cultura è un motore fondamentale per l’economia dei territori e il successo del Festival del Medioevo, che da dieci anni coinvolge le varie anime di Gubbio, ne è una prova concreta. Siamo orgogliosi di poter contare sulla partecipazione di una ventina di enti, associazioni e realtà eugubine che arricchiscono il nostro evento, rendendolo unico nel suo genere. Sono convinto che l’Umbria abbia bisogno di operazioni di qualità di grandi festival, come quello del Medioevo, che facciano vedere al mondo la bellezza, la storia, la cultura della regione».
Per conoscere il programma completo clicca qui
Vuoi segnalare un evento? Scrivici a eventi@wayglo.it