di Monica Di Lecce
Tra due anni festeggerà i 60 anni dalla fondazione. Un traguardo importante che passa quasi in “secondo piano” se si guarda al lavoro imponente fatto negli ultimi dodici anni dall’attuale direttivo che ha portato la Pro loco di Marmore, non solo a crescere in termini di iniziative messe in campo, ma a imporsi come una delle realtà culturali più attive e punto di riferimento del territorio. Un balzo significativo, tanto che da quest’anno l’associazione ha anche una sua sede, la Sala Montesi, «conquistata “sul campo” – come dice la presidente Manola Conti – dimostrando cosa la nostra associazione è in grado di fare per la comunità e il suo territorio».
Manola Conti è il vulcanico motore dell’associazione che in questi giorni sta lavorando al prossimo evento. Le chiediamo che cosa possiamo aspettarci.
«Stiamo preparando il Forum delle acque che si svolgerà il 27 e 28 settembre. In particolare, dopo il convegno del 27 a Terni, la mattina successiva a Marmore si terrà una passeggiata sul sentiero 5 della Cascata nel corso della quale il professo Sergio Dotto illustrerà e spiegherà i reperti di archeologia industriale che si trovano lungo il percorso. Nel pomeriggio, invece, nella Sala Montesi triplice appuntamento: Miro Virili terrà un incontro su “Sangallo e le bonifiche rinascimentali”. Carlo Virgili, invece, parlerà di “Tra laghi e monti: il contributo delle bioarcheologie per una
ricostruzione economica ed ambientale del bacino di Piediluco in età protostorica” e infine Tommaso Molinari de “La Centrale di Rieti e i tralicci “fatti a mano“».
L’appuntamento di fine settembre giunge a conclusione di una serie di iniziative estive, quali sono state le più significative?
«Tutti gli appuntamenti sono validi e importanti. Tra i progetti più significativi il completamento della segnaletica del sentiero 5 della Cascata della Marmore. A luglio c’è stata l’inaugurazione nell’ambito del progetto DigitalFalls che rappresenta una strategia di valorizzazione dei beni culturali e naturali della Cascata delle Marmore, attraverso la digitalizzazione del patrimonio da scoprire attraverso una nuova segnaletica, itinerari tematici, e una webapp. Tra gli appuntamenti più recenti, che hanno dato visibilità al territorio ad agosto, la Rassegna del teatro dialettale e il torneo di flipper sportivo che ha richiamato numerosi appassionati da tutt’Italia. Un evento promosso da Ifpa Italia, con il supporto della Pro loco di Marmore e il patrocinio della Regione Umbria, della Camera di commercio e del Comune di Terni».
L’elenco però è molto più lungo o sbaglio?
«La Pro Loco realizza manifestazioni diverse e consolidate, spalmate durante tutto l’anno organizzate presso il Parco Libero Liberati (Campacci), Belvedere Superiore della Cascata delle Marmore. Iniziative che unendo storia, natura, sport, arte e cultura, sono finalizzate a favorire la conoscenza del territorio della Cascata e la valorizzazione turistica locale dell’area e degli eventi d’arte. Quest’anno tutti gli eventi consolidati, come per esempio la Via Crucis e il concorso dei balconi fioriti, e anche i nuovi eventi vanno sotto l’unico “cartello” del Velino festival” che abbraccia tutti gli appuntamenti dell’anno».
State promuovendo il Forum delle acque ma l’attenzione è proiettata anche ai mesi successivi e al Natale: quali novità bollono in pentola?
«Stiamo preparando due giornate insieme al professor Massimo Zavoli: il 12 e il 13 ottobre faremo “diSEGNi come SOGNI incici ai precipizi del Velino“. Verrà presentata l’attività artistica del maestro Massimo Zavoli con opere calcografiche di tutto il contesto delle Marmore. Per Natale torneranno gli appuntamenti classici: la tombolata per bambini e adulti e la consegna dei panettoni ai nonni del borgo. Torneranno i concorsi del miglior pampepato e miglior addobbo natalizio oltre a “Una Cascata di doni da Babbo Natale e tanto altro».
Parlando più in generale della Pro loco, è indubbio che da qualche anno a questa parte c’è stato un salto quantitativo e qualitativo delle iniziative. Qual è stata la molla secondo lei?
«Questo direttivo opera sul territorio da dodici anni. Il nostro intento è stato sempre quello di promuovere il territorio attraverso iniziative culturali ma anche quello di “prenderci cura” della comunità. Nel momento in cui il territorio si è aperto e ci ha abbracciato, c’è stato un reciproco scambio. Ciò che muove i volontari della Pro loco è proprio questo ritrovato senso civico e questo senso di appartenenza alla comunità».
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