Lo chiamano “la Venezia dell’Umbria” per la rete di canali e ruscelli che lo attraversano, il borgo di Rasiglia è un’oasi tra le montagne, nel territorio comunale di Foligno. La presenza dell’acqua è stata da sempre la sua fortuna: sin dalla signoria dei Trinci, infatti, si contraddistingue per l’attività mercantile legata alle coltivazioni delle pelli e delle lane.
Dagli anni ’50 subisce, come tutti i borghi montani, lo spopolamento con lanifici e attività economiche che vengono concentrate in città. Il terremoto del 1997 ne cambia il volto: sebbene le case i travertino restino in piedi, il centro storico viene dichiarato inagibile e resta disabitato per 10 anni, abbandonato a se stesso.
Poi arriva lo scatto d’orgoglio, d’amore e nostalgia: nel 2007 nasce l’associazione “Rasiglia e le sue sorgenti”. Parte da qui la riscoperta delle tradizioni e la rinascita del borgo. L’associazione inizia a curare le ferite del borgo. I ruscelli incanalati dalla mano dell’uomo, tra le stradine del borgo, creano degli scorci molto suggestivi. Con le loro cascatelle sono l’attrazione di questo posto.
Oggi Rasiglia è un gioiellino che in tanti invidiano all’Umbria, meta di un numero sempre crescente di turisti.
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