Se c’è un luogo in Umbria dove regna il romanticismo, sono senz’altro le Fonti sul Clitunno. Si trovano a Campello sul Clitunno, piccola località minuscola tra Foligno e Spoleto, ma straordinario luogo di attrazione di tanti turisti e innamorati, per via di un laghetto dalle acque limpide immerso in un piccolo parco.
Questa meraviglia per gli innamorati è un piccolo parco in cui si entra con un biglietto a prezzo ben modico, fatto di sentieri in mezzo ai pioppi cipressini e ai salici piangenti, sulle sponde di un laghetto dove sguazzano cigni e anatroccoli.
Nelle acque del piccolo specchio d’acqua si riflettono i salici piangenti e i pioppi cipressini. Mentre sul fondo del lago, contribuiscono a dare le tonalità il verde e lo smeraldo, alghe dai nomi suggestivi: le fanerogame, la coda di cavallo acquatica, la mestolaccia, la brosca increspata, la gamberaja maggiore, il nontiscordardimè delle paludi, il nasturzio acquatico, (foto di Aracuano da Wikipedia)
Questo parco nasce nell’Ottocento, per volontà di Paolo Campello Della Spina, che riorganizzò l’intera area in modo da creare il laghetto, utilizzando le sorgenti sotterranee che ai tempi dei Romani erano considerate sacre. L’opera si concluse nel 1865 e attrasse subito letterati e poeti, come Giosuè Carducci, che alle Fonti del Clitunno dedicò un’ode.
In certi punti il laghetto appare verde per via delle alghe e del riflesso della vegetazione. Plinio Il Giovane ha scritto sulle Fonti del Clitunno: “Hai mai veduto le Fonti del Clitunno? Se non ancora, e credo di no, altrimenti me ne avresti parlato, valle a vedere. Io l’ho viste da poco e mi rammarico di averlo fatto troppo tardi”.
Piccoli ponti uniscono le rive del laghetto e diventano location ideale per i selfie degli innamorati
Anche quando le stagioni cambiano il colore degli alberi, Campello sul Clitunno mantiene il suo fascino
Quando calano le prime nebbie autunnali il laghetto si immerge in un’atmosfera da fiaba
Giosuè Carducci, poco dopo la nascita del piccolo parco, lo consacrò con la sua ode “Alle Fonti del Clitunno”. A ricordo della visita del poeta, nel 1910 venne posta una stele di marmo opera di Leonardo Bistolfi, che riporta un’epigrafe di Ugo Ojetti.
Poco distante dal parco si trova il Tempietto che è in realtà la piccola Chiesa di San Salvatore, eretta nel X secolo con la foggia dei tempietti corinzi.
Placidi cigni bianchi sul laghetto, anatroccoli liberi di scorrazzare nelle acque verdi e il canto degli uccelli nel silenzio del parco