Tanti sono gli avvenimenti di San Francesco legati agli animali e ambientati in Umbria. Si narra che un pescatore della città di Piediluco, nella provincia di Terni, vedendo passare Francesco, ormai già famoso per le sue imprese, lo fermò e volle regalargli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo, ma subito lo rigettò nell’acqua. Poi incominciò a cantare le lodi di Dio. La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino a lui, a cantare, giocherellare e ad ascoltare le lodi. Il pesce andò via solo quando Francesco gli diede il permesso, tornando libero tra i suoi fratelli pesci.
Non solo, nei racconti Francescani, si narra anche di un miracolo avvenuto a Lugnano in Teverina (Terni).
Un giorno San Francesco, mentre era in preghiera, vide che un lupo feroce stava aggredendo una donna. Dopo averla aggredita, il lupo addentò il bambino che era con lei e se lo portò via. Vista la scena il santo chiese a delle anatre di rincorrerlo. Le anatre riuscirono nell’impresa e questo avvenimento rimase nella storia francescana.
E ancora un giorno, mentre predicava nella piazza di Alviano (Terni), molte rondini garrivano con grande strepito e lo disturbavano. Il Santo le invitò a tacere: “Sorelle mie, ora tocca a me parlare; voi avete già fatto abbastanza; ora restate zitte e quiete finchè il mio discorso sia finito”. Le rondini obbedirono. Colpiti dal miracolo, gli uditori meravigliati dicevano: “Veramente questo uomo è santo!”. E facevano a gara per toccargli le vesti per devozione. Molti di essi chiesero a Francesco di poterlo seguire.
(Federica Mosca)