Tra le leggende e i misteri legati al borgo medievale di Spello (Perugia) ce n’è uno non molto conosciuto al di fuori del territorio ai piedi del Monte Subasio, in Umbria.
Questa storia “da brividi” è legata alla leggenda secondo la quale molti anni fa, in una zona imprecisata tra Spello e Assisi, ci fosse un monastero.
La popolazione, molto devota, richiedeva spesso ai monaci di organizzare veglie di preghiera, sia per far cessare la pioggia, sia per propiziarla oppure semplicemente per ringraziare Dio del buon raccolto.
I monaci, però, non erano felici di tutte quelle manifestazioni di fede. Tra loro brontolavano in continuazione, mentre aspettavano di accogliere i fedeli, senza alcun ritegno. Inoltre partecipavano alle veglie contro voglia e con mancanza di fede, e anzi pensando a tutt’altro.
I meglio informati dicevano che questi monaci non rispettavano nemmeno la disciplina della Chiesa e soprattutto erano dei grandi peccatori.
In particolare si dice che si macchiassero spesso di atti carnali. Un giorno, forse per volere divino, il monastero fu colpito da una gravissima epidemia e tutti i monaci morirono nel giro di poco tempo e anche il monastero fu distrutto.
La leggenda continua narrando che, dopo qualche mese, gli abitanti del luogo iniziarono a vedere figure incappucciate camminare in fila con delle fiaccole in mano e che esse cantavano e pregavano. Non ci volle molto quindi, per capire che si trattava degli spiriti dei monaci costretti a compiere proprio quei riti che da vivi odiavano. Alcuni sostengono che ancora oggi sia possibile vedere sul Monte strane processioni di figure incappucciate con le fiaccole in mano.
Federica Mosca
In alto Porta Venere a Spello, foto di Attilios da Wikipedia