Quella della ninfa Agilla e del principe Trasimeno è una leggenda tutta umbra e molto romantica, ambientata proprio sul lago Trasimeno e che, secondo la tradizione, ha dato il nome al bellissimo specchio d’acqua umbro.
Si tratta di un racconto d’amore che ha come protagonisti Agilla, ninfa del lago, e il principe Trasimeno, figlio del re etrusco Tirreno.
Trasimeno era in viaggio nel centro Italia quando si imbatté nel lago e, visto anche il gran caldo, decise di fare un bagno. Venne quindi visto dalla ninfa che non poté non notare la sua bellezza e che volle incontrarlo: con il suo canto ammaliante lo attirò al centro del lago, sull’isola Polvese, dove i due si conobbero, ebbero modo di trascorrere del tempo insieme e, ben presto, si innamorarono l’uno dell’altra.
Trasimeno chiese quindi la mano della sua amata, ma prima di potersi sposare dovette convincere il padre che, all’inizio, era contrario a quell’unione. Una volta ottenuta la benedizione del re Tirreno i due innamorati poterono finalmente coronare il loro sogno d’amore, ma la felicità degli sposi durò molto poco. La leggenda narra infatti che, proprio il giorno successivo alle nozze, Trasimeno scomparve nelle acque del lago. Invano Agilla lo cercò per giorni e giorni, scandagliando i fondali, le rive e la superficie del grande bacino lacustre. Alla fine, a causa della fatica e del grande dolore, Agilla morì.
Da quel momento, secondo la tradizione, quando il vento sorvola le acque del lago e soffia tra i rami degli alberi intorno, si può sentire un lamento: è il pianto di Agilla, ancora inconsolabile per la perdita del suo amore. E quando le onde agitano le acque solcate da qualche imbarcazione, si racconta che sia ancora la ninfa che cerca Trasimeno e spera di trovarlo su quella barca.
(Federica Mosca)
In alto, il Lago Trasimeno dal drone: foto di Wikiriello da Wikipedia