Attraverso le rievocazioni storiche, i gloriosi borghi umbri, anche se scarsamente abitati, reclamano il diritto alla memoria di quello che furono nel passato, della storia che li attraversò e che essi stessi costruirono. San Gemini è uno di questi anche se, per fortuna, è ancora fiorente sia per le attività commerciali che per il turismo e non solo.
Le rievocazioni storiche riguardano per lo più il medioevo in cui i borghi si erano fortificati, arricchiti di gente e di palazzi, dettato leggi in proprio come piccoli stati autonomi, spesso purtroppo rivali tra di loro per la conquista di nuovi territori o anche solo per primeggiare nella bellezza dei monumenti e delle chiese.
Il campanilismo fu un fenomeno dell’età dei Comuni ma ci ha regalato un numero infinito di bellezze, diffuse capillarmente su tutto il territorio nazionale. San Gemini ogni anno si sveste della modernità e sceglie di tornare al tempo passato con una Giostra dell’arme, gara equestre in cui i rioni della Rocca e della Piazza si contendono il palio d’argento. Si riaprono le taverne, il cibo è quello di una volta con i picchiarelli fatti a mano, la verdura di campo cotta, le gustose salsicce, il formaggio di pecora, il buon vino delle vigne del luogo.
Nelle botteghe gli artigiani lavorano come una volta, niente macchine elettriche ma seghe, martelli e scalpelli. Pizzi fatti a mano, ricami meravigliosi, vengono esposti nei banchi e poi mostre di quadri, di oggetti del passato, magari tesori di famiglia esposti generosamente per rendere partecipi anche altri di quella storia che chiede di rivivere per lo meno in un breve periodo dell’anno.
Questa festa, famosa in tutta l’Umbria, che inizia in genere il 23 settembre e si conclude il 9 ottobre, è la festa del Santo Gemini ed è costruita da tutti gli abitanti del luogo, secondo le loro competenze. Il suo successo è dovuto alla condivisione. Per le strade i tamburi non si stancano di suonare e sulla piazza di san Francesco gli sbandieratori, fanno volare i loro vessilli, li mandano in aria, se li rinviano tra loro e la gente li guarda affascinata dalla loro arte che non fa mai cadere in terra quelle belle bandiere. Ogni anno cambia il filo conduttore della festa, sempre inerente al medioevo. L’evento prevede anche conferenze, dove il moderno entra nell’antico e stabilisce la continuità del tempo. Un’altra festa storico religiosa da non perdere è quella dell’Infiorata in occasione della festa del Corpus Domini a giugno.
(Federica Mosca)