Chi non ha mai assaggiato un Bacio Perugina? In pochi conoscono la storia che c’è dietro al fortunato cioccolatino nato a Perugia.
L’idea fu della signora Luisa Spagnoli che, prima di essere una famosa stilista, aveva aperto nel 1907, insieme a Francesco Buitoni, la piccola azienda di dolci “Perugina”.
Per evitare di buttare gli scarti di granella di nocciole, abbondanti a fine giornata, la Spagnoli pensò bene di amalgamarli con un bel po’ di gianduja per formare una pallina, di posizionarvi una nocciola e di ricoprire il tutto con del cioccolato fondente.
Così, in maniera del tutto casuale, la Spagnoli mise in produzione questo cioccolatino dalla forma irregolare e tozza, che battezzò con il nome di “Cazzotto” perché la forma ricordava le nocchie di una mano chiusa a pugno. L’iniziale scelta del nome venne subito messa in discussione dal signor Buitoni, il quale fece notare che nessuno avrebbe potuto chiedere ad una commessa “Mi dà un cazzotto?”.
Di lì a poco fu il signor Buitoni a ribattezzare il cioccolatino con il nome di “Bacio”, sottolineando che i giovani sarebbero stati molti più predisposti a chiedere un Bacio piuttosto che un cazzotto ad una signorina.
A dare slancio pubblicitario al nuovo prodotto della Perugina fu il grafico-pittore Federico Seneca, direttore artistico dell’azienda che, ispirandosi al celebre bacio di Hayez (1859- Pinacoteca di Brera), creò una coppia di amanti su sfondo blu. Famosi sono anche i cartigli che si trovano all’interno e che contengono messaggi d’amore, oggi frasi in generale. L’idea sembra risalire intorno agli anni ’30 sempre da Seneca, che si ispirò ai piccoli messaggi che la signora Spagnoli inviava nascosti nei cioccolatini al suo amante Buitoni.
(Federica Mosca)
Foto dal sito perugina.com