37 metri di profondità, 5,6 metri di diametro, 424.000 litri di portata massima: il Pozzo Etrusco di Perugia è un’opera di alta ingegneria che lascia senza fiato, soprattutto se si pensa alla data in cui è stata realizzata (III secolo a.C.). In quell’epoca, Perugia era una delle più importanti Dodecapoli etrusche, e aveva bisogno di un serbatoio idrico che avesse la doppia funzione di pozzo e cisterna. Per questo nacque il Pozzo Etrusco, costruito nell’antica acropoli della città ai piedi del Monte di Porta Sole, che oggi corrisponde ai sotterranei di Palazzo Bourbon-Sorbello, in piazza Piccinino.
Le origini del Pozzo Etrusco
Il Pozzo Etrusco venne realizzato con lo scopo di fungere da principale serbatoio idrico di Perugia, e proprio per questo si scelse di collocarlo in una posizione strategica, nel punto più alto della città. Perugia, infatti, non era servita da acquedotti in epoca antica, pur essendo ricca di riserve idriche nel sottosuolo. Il Pozzo venne quindi realizzato in modo che fosse alimentato da acque sorgive, e in modo che si amalgamasse bene con il conglomerato cittadino: il materiale usato, infatti, è lo stesso travertino della cinta muraria, di cui è complemento essenziale. Per quanto riguarda la datazione dell’opera, studi approfonditi e confronti tra il rivestimento del pozzo e la cinta muraria etrusca, hanno portato a concordare che l’allestimento risalga alla seconda metà del III secolo avanti Cristo.
La costruzione del Pozzo Etrusco
Si sa poco e niente del processo che portò a costruire il Pozzo Etrusco, ma è certo che, data la complessità dell’opera, il progetto esecutivo sia stato studiato con un’attenzione e una precisione estrema. Quello che sappiamo sono le caratteristiche di quest’opera impressionane. Il Pozzo è stato scavato in un terreno origine fluvio-lacustre detto “tassello mandorlato”, caratterizzato dalla sedimentazione di ciottoli arrotondati e argilla. Proprio per questo, e per il fine dell’opera di contenere acqua, si è scelto che i sostegni della copertura venissero realizzati in pietra, e non con il classico sistema ligneo che si sarebbe facilmente deteriorato.
Il Pozzo raggiunge una profondità di ben 37 metri, ed è caratterizzato da una cavità cilindrica che per i primi tre metri ha un diametro di circa 5,6 metri. Questa prima sezione è interamente rivestita con grandi blocchi di pietra simili a quelli utilizzati per costruire le mura etrusche della città. Dopo una strozzatura il Pozzo si restringe, e raggiunge un diametro di 3 metri. Ancora oggi, è alimentato da tre polle d’acqua perenni. Particolarmente notevole è la copertura, due imponenti travature in travertino di circa 80 quintali l’una, posizionate senza uso di malte o calci.
Com’è oggi
Nel corso dei secoli il Pozzo Etrusco subì diversi danneggiamenti, venne spostato e riportato nella sua sede originaria più volte, dove si trova definitivamente dalla fine degli anni Settanta. È nel 2015 che viene finalmente effettuato il restauro dell’opera, grazie al Comune di Perugia su finanziamento Art Bonus erogato dalla Fondazione Ranieri di Sorbello. La stessa Fondazione nel 2017 ha finanziato anche la sostituzione della vecchia passerella alla base del Pozzo con una struttura moderna in vetro e ferro, l’installazione di un nuovo impianto di illuminazione e un ingresso arricchito da un piccolo museo, uno shop e una sala d’accoglienza che fornisce informazioni storico architettoniche. Per informazioni: www.pozzoetrusco.it
(Martina De Angelis)