In via degli Sciri 6, tra i vicoli di Perugia, si nasconde un luogo che rappresenta una delle più preziose testimonianze di barocco umbro: l’Oratorio di San Francesco dei Nobili, conosciuto anche come Oratorio dei Disciplinati per il movimento di cui fu casa a lungo. La struttura, da fuori abbastanza anonima, all’interno è un concentrato di opere d’arte preziose, ed è anche la testimonianza della tradizione delle confraternite, che dal Quattrocento in poi ricoprirono un ruolo sociale molto importante poiché si occupavano di una serie di opere benefiche, tra cui elargire elemosine ai poveri, e sociali, come recitare le laude in occasione di festività e processioni.
Oratorio di San Francesco dei Nobili, da sede dei Disciplinati a casa delle confraternite
Il movimento dei Disciplinati rimane uno dei movimenti laici più controversi della storia della religione. Prese piede a Perugia intorno al 1260 su iniziativa di Fra Raniero Fasani, e si espanse così tanto da essere praticato in Italia e in Europa. Alla base della filosofia dei Disciplinati c’era la penitenza, espressa soprattutto nella flagellazione volontaria: per la prima volta questa pratica brutale, prima riservata agli eremiti e ai monaci inadempienti, venne tramutata in pratica pubblica.
Per quanto possa sembrare strano oggi, i Disciplinati divennero una vera e propria forza, e diedero vita a numerose confraternite: proprio per una di queste, la Confraternita dei Disciplinati di San Francesco, venne costruito l’oratorio, che a partire dal 1319 ne divenne sede ufficiale. Nel 1472 la confraternita di San Francesco venne unita a quella di Sant’Agostino e a quella di San Domenico, creando un unico gruppo che mantenne la stessa sede.
Quello che progressivamente cambiò fu la composizione sociale della Confraternita, che come tutti questi gruppi lasciò la varietà in favore di un processo di aristocratizzazione generale, restringendo la partecipazione ai soli nobili: proprio per questo, l’Oratorio di San Francesco prese a essere chiamato anche “dei Nobili”, in quanto tra le sue fila spiccavano alcune delle più importanti famiglie perugine. Nel 1890 la Confraternita si trasformò nel Pio Sodalizio Braccio Fortebracci, ente esistente ancora oggi e intento a valorizzare il patrimonio storico, artistico e culturale locale, in particolare la conoscenza del movimento dei Disciplinati.
Oratorio di San Francesco dei Nobili, uno scrigno segreto di arte barocca
Dalla sua fondazione, l’Oratorio di San Francesco dei Nobili ha cambiato molte volte il suo aspetto, e quello che vediamo oggi è frutto dei lavori di ammodernamento effettuati tra la fine del Cinquecento e gli inizi del Seicento. Non sappiamo come apparisse all’origine il complesso, ma è certo che quello arrivato fino a noi è una preziosa testimonianza di arte barocca umbra.
Già nell’atrio si possono ammirare gli stucchi realizzati dal francese Jean Regnaud, detto Jean de Champagne per la sua regione di provenienza, ma il cuore pulsante del complesso è la chiesa, elemento fondamentale per la confraternita. Le pareti sono ricoperte da otto tele dell’artista locale Giovan Antonio Scaramuccia, la pala d’altare è di Lonardo Cungi con santi laterali di Paolo Gismondi e la parete opposta è decorata dal pennello di Bernardino Gagliardi. Sull’altare si trova anche la Flagellazione di Cristo di Pietro Galeotto, quadro del 1480 con un tema molto caro ai Disciplinati.
Sono particolarmente pregevoli le lavorazioni in legno degli scranni, del seggio del Priori e di quello dei regolatori, così come l’intaglio delle cornici in cui sono incastonati i quadri. Merita una menzione speciale, poi, il maestoso soffitto ligneo, un vero e proprio capolavoro realizzato tra il 1570 e il 1574 da Girolamo di Marco detto il Veneziano e Maestro Ercole.
Com’è oggi
L’Oratorio di San Francesco dei Nobili è ad oggi perfettamente conservato in tutta la sua bellezza storica e artistica. È visitabile liberamente ogni giovedì e venerdì dalle 9:00 alle 12:00, oppure gli altri giorni della settimana su prenotazione. Per informazioni: www.sodaliziobracciofortebracci.it
(Martina De Angelis)