Ideato e realizzato dall’imprenditore agricolo Giorgio Lungarotti, pioniere della moderna enologia, e dalla moglie Maria Grazia Marchetti Lungarotti, storica dell’arte e archivista, il MUVIT Museo del Vino è stato aperto al pubblico nel 1974 ed è gestito dalla Fondazione Lungarotti Onlus, fondata dalla coppia nel 1987 per promuovere e valorizzare il patrimonio agricolo italiano in ambito culturale.
Il museo ha sede nel centro di Torgiano, nel seicentesco palazzo Graziani Baglioni, dimora estiva gentilizia del XVII secolo, e viene considerato una vera eccellenza nel suo genere: supera la dimensione aziendale, suggerendo al visitatore un percorso storico, sociale, artistico, antropologico, economico e agroalimentare che non è condizionato da esigenze commerciali e promozionali. L’intero percorso museale si sviluppa in modo interdisciplinare lungo venti sale, proponendo più di 3000 manufatti esposti secondo criteri museografici rigorosi e scientifici.
In particolare la visita al Muvit offre la possibilità di ammirare una vasta gamma di reperti archeologici provenienti da diverse civiltà, tra cui i Cicladici, gli Hittiti, i Greci, gli Etruschi e i Romani. Inoltre, è possibile esplorare una collezione di contenitori vinari in ceramica risalenti all’età medievale, rinascimentale, barocca e contemporanea, associati a diverse categorie come l’alimentazione, la medicina e il mito.
Il museo vanta anche una ricca collezione di incisioni e disegni che coprono un arco temporale dal XV al XX secolo, nonché una vasta selezione di testi sulla viticoltura e l’enologia presenti nella letteratura e nella trattatistica. Tutti documenti che testimoniano l’importanza del vino nell’immaginario collettivo delle popolazioni del Mediterraneo e dell’Europa continentale.
Oltre ai reperti storici e alle testimonianze culturali, sono presenti anche manufatti di arte orafa, tessuti e altri oggetti d’arte del quotidiano che mostrano come il vino abbia influenzato profondamente la creatività umana nel corso dei secoli. Per esempio, la collezione di antichi ferri da cialde sottolinea l’importanza del vino nella vita delle persone e nell’evoluzione delle tradizioni mediterranee ed europee.
Il Muvit si rivela come un luogo di scoperta e di apprendimento, dove il passato si fonde con il presente per creare un quadro completo della straordinaria eredità vinicola dell’umanità e un approccio informato, responsabile e maturo verso questa bevanda che racchiude millenni di storia, ingegno umano, ricerca, il lavoro appassionato del vignaiolo, lo scrupolo e la pazienza del “cantiniere”…
Monia Rossi
Foto: https://www.muvit.it/