Nel cuore del borgo medievale di Torgiano, in Umbria, il MOO Museo dell’Olivo e dell’Olio dal 2000 celebra una delle eccellenze della cultura agroalimentare che meglio rappresenta l’Umbria insieme al vino. Creato su iniziativa di Maria Grazia Marchetti Lungarotti e Giorgio Lungarotti, più noto come pioniere dell’enologia italiana, il museo promuove la conservazione e la divulgazione del patrimonio culturale legato all’olivicoltura, alla produzione e al consumo dell’olio, inserendosi in una linea di continuità con il MUVIT, il primo museo della Fondazione Lungarotti interamente dedicato alla viticoltura.
Il viaggio alla scoperta dell’oro verde dell’Umbria, si sviluppa su undici sale e inizia con dettagliate informazioni scientifiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.) sulle caratteristiche botaniche dell’olivo e sulle varietà più diffuse in Umbria. Le tecniche tradizionali e innovative di coltivazione ed estrazione dell’olio sono descritte in modo approfondito e accompagnate da mappe che illustrano la diffusione storica dell’olivicoltura. Le sale successive, ambientate negli spazi che un tempo ospitavano un vero frantoio, svelano l’evoluzione delle macchine olearie nel corso dei secoli. Dagli antichi mortai in pietra risalenti al V millennio a.C., fino al sistema a ciclo continuo che ha segnato l’inizio di una nuova era nell’elaiotecnica, il MOO offre una panoramica completa delle tecnologie che hanno accompagnato la produzione dell’olio nel corso del tempo. Salendo ai piani superiori, il museo ci guida alla scoperta dell’olio e dell’olivo nella vita quotidiana e nella cultura. Dalla sua origine mitologica all’importanza economica nell’antica Roma e nel Medioevo, fino al suo ruolo come fonte di luce, simbolo religioso, elemento curativo, e persino ingrediente prezioso nella cosmesi e nello sport, il MOO esplora l’impatto profondo che l’olio ha avuto su molteplici aspetti dell’umanità.
Il MOO è ancora oggi diretto da Maria Grazia Marchetti Lungarotti, storica dell’arte e archivista appassionata, che ha saputo trasformare anche questo museo in un luogo di apprendimento e di scoperta, dove il passato e il presente si fondono in un affascinante racconto fatto di simboli, reperti archeologici in ceramica, vetro, ferro e collezioni artistiche.
Si suddivide in cinque interessanti aree tematiche: l’olivicoltura, gli usi dell’olio, l’olio e le arti del fuoco con tante, letteratura e usanze e tradizioni.
Monia Rossi
Foto: https://www.muvit.it/museodellolio/