A pochi chilometri a sud di Guardea (TR), alle pendici del monte Civitelle, si ergono i resti della chiesa e del convento di santa Illuminata. Si trovano poco distanti dalla statale 205 amerina, circondati da querce e grandi massi. La tradizione narra che a fondare il convento fu san Romualdo, istitutore dell’ordine dei Camaldolesi, nell’anno 1007. Circa 200 anni dopo fu ceduto ai Francescani.
Lo stesso san Francesco soggiornò più volte, dormendo in una grotta poco distante dal convento, sopra un masso di travertino che è tuttora oggetto di culto. E non finisce qui: nel corso dei secoli, infatti, nel convento di santa Illuminata vissero e morirono molti frati: il più famoso fu il Beato Pascuccio che compì numerosi miracoli ed i cui resti mortali sono venerati dalla popolazione nella chiesa parrocchiale.
La decadenza della chiesa e del convento di santa Illuminata, dopo secoli di fasti, iniziò nel 1653 quando papa Innocenzo X incorporò i suoi beni alla parrocchia di santa Maria dell’Olmo di Amelia. Nel 1869 la chiesa fu ritenuta pericolante e da allora nessuna messa vi fu più celebrata.