Il Museo Luisa Spagnoli racconta un’altra storia di successo imprenditoriale e di gusto che porta la firma della sua fondatrice, la stessa geniale imprenditrice che pochi anni dopo aver dato vita al “Bacio” Perugina, il cioccolatino più amato e longevo al mondo, fondò la maison di moda che ha influenzato il costume, la cultura e la società del tempo. È la storia di un’impresa di moda che si è distinta nel settore della maglieria e delle confezioni di qualità e che ha fatto conoscere Perugia e l’Umbria nel mondo, sostenendo in modo significativo tutta l’economia locale.
Tutto nacque durante un viaggio in Francia, quando Luisa scoprì dei conigli particolarmente pelosi e morbidi che in Italia non esistevano. Decise così di importarne una coppia e di aprire il suo primo allevamento, da cui ricavò un filato che con particolari tecniche diventava soffice e si trasformava in una lana meravigliosa. Fu un vero e proprio successo. L’Angora Luisa Spagnoli conquistò i mercati italiani ed esteri, diventando nel 1943 la principale azienda del settore in Europa con ben 525 dipendenti e il controllo diretto di 8.000 allevamenti.
Mentre lo stabilimento cresceva e il numero di dipendenti aumentava, Mario Spagnoli si impegnava a trasformare la fabbrica in un vero e proprio centro autosufficiente, facendo costruire asili nido, doposcuola, una chiesa e strutture sportive e ricreative. Il progetto, solo parzialmente realizzato, prese il nome di “Città dell’Angora” e costituì il nucleo intorno a cui si sviluppò il quartiere di Santa Lucia a Perugia. Ed è proprio nella sede aziendale di Santa Lucia che è situato il Museo Luisa Spagnoli, testimonianza vivida e affascinante di questa lunga storia di successo aziendale. L’esposizione permanente è dedicata alla memoria del coraggioso e lungimirante Lino (alias Annibale) Spagnoli, padre di Nicoletta, l’attuale direttrice della maison e rappresentante della quarta generazione insieme a suo fratello Mario.
Lo spazio espositivo, accessibile gratuitamente su prenotazione, è stato creato all’interno di un’ampia porzione di un padiglione dove in passato venivano lavorati i modelli. Qui, in soli centotrenta metri quadri, la storia di questo brand di successo è stata condensata in quattro diverse sale che corrispondono a precise fasi storiche: le origini, il dopoguerra, l’era di Lino Spagnoli dagli anni ’80 fino ad oggi. La narrazione è affidata alla ricca collezione di fotografie, documenti cartacei, oggetti vari, capi d’abbigliamento e macchinari.
Il marchio Luisa Spagnoli è conosciuto in tutto il mondo sin dagli anni ’50. Continuò a crescere negli anni ’60 sotto la guida di Lino, figlio di Mario senior, e riuscì a superare indenne la crisi economica e industriale italiana degli anni ’70. Testimoniano il successo di quei decenni uno scatto tratto da un filmato girato il tragico 22 novembre 1963 a Dallas, che mostra l’auto presidenziale di John F. Kennedy mentre passa proprio davanti al negozio Spagnoli della città, e numerose fotografie di celebrità hollywoodiane che acquistavano e indossavano i capi della “Spagnoli”: Sofia Loren, Ester Williams, Rosanna Schiaffino con Kirk Douglas, Barbara Bach e le sorelle Kesler. In tempi più recenti, la stessa Kate Middleton, prima di sposare il principe William, ha indossato un iconico tailleur rosso fuoco con finiture in velluto nero di Luisa Spagnoli.
Particolarmente coinvolgente la collezione di documenti e di fotografie d’epoca, che ritraggono con naturalezza la vita aziendale, di tante donne impegnate nelle varie fasi del ciclo produttivo, dalla pettinatura dei conigli alla confezione dei capi, e gli avvenimenti familiari più intimi che hanno fatto parte del percorso di successo dell’azienda.
Monia Rossi
Foto: da UNicaumbria CCIAA Umbria https://www.unicaumbria.it/musei/museo-luisa-spagnoli/