A Terni c’è un certificato anagrafico fuori del vecchio Anfiteatro Romano, situato presso il parco comunale La passeggiata, che attesta l’anno di nascita della città (672 a.C.) e il suo antico nome: “Interamna dictum, quod inter amneis est constitutum” (Varrone), cioè città posta tra i fiumi.
A questo nome fu poi aggiunto “Nahars” (Fiume Nera), per distinguerla da altri paesi omonimi.
Questo per quanto riguarda la città romana, ma in precedenza il luogo era già fittamente abitato come risulta dalle numerosissime tombe, circa 2500, trovate nel 1884 quando vi fu costruito il più grande stabilimento siderurgico d’Italia, le acciaierie di Terni.
Altri luoghi cimiteriali furono poi scoperti nella vallata: uno a Pentima e un altro a Piazza Tre Monumenti. Umbre furono le popolazioni autoctone che vi abitarono, discendenti da un gruppo italo celtico risalente al XIII secolo a.C., molto prima della fondazione di Roma. Esse abitavano in capanne, delle quali furono trovate tracce delle impronte dei pali che le sostenevano, dei rottami di stoviglie e residui di un focolare.
Il loro nome è fatto derivare da Plinio da Umber, o Ombricos, come popolazione sopravvissuta al diluvio universale. Gli umbri quindi sarebbero i superstiti di una civiltà superiore.
Recenti studi tendono a dimostrare che gli autoctoni si unirono alle popolazioni provenienti dal nord est, dando origine alla civiltà umbro gallo italica. La lingua che parlavano era di ceppo indoeuropeo e appartenente al ramo delle lingue italo celtiche. Dunque la civiltà celtica non si fermò alle Alpi, ma scese verso il sud e Terni fu probabilmente l’ultimo grande insediamento.
(Federica Mosca)