“Qui si produce il miele più buono del mondo che talvolta fa a gara con lo zucchero, sia sotto l’aspetto del colore, sia sotto quello della solidità, sia infine sotto quello dell’uso… tra Acquasparta e Portaria si trovano le api regine più docili..” Il signore di Acquasparta, Federico Cesi, che può definirsi a buon diritto uno scienziato dai vasti orizzonti, scriveva così nel 1623, in quello che è il primo Trattato sulle api.
Lo scrisse ad Acquasparta, dopo innumerevoli studi sulle api al microscopio condotti da Francesco Stellutti usando il cosiddetto “occhialino” di Galileo Galilei, appunto l’antenato del microscopio. Quel volume così ricco di indicazioni sul mondo delle api, venne intitolato Apiarium.
Nel sito del Museo Galileo si rende onore a Federico Cesi e ai suoi studi sulle api: “L’Apiarium di Federico Cesi – si legge – rappresenta uno dei capitoli più significativi del vasto programma naturalistico, storico-erudito e letterario concepito dall’Accademia dei Lincei. Immediatamente prima dell’Apiarium Cesi fece stampare e diffondere la Melissographia, una bellissima tavola incisa da Matthias Greuter, rappresentante un trigono di api completato dagli accurati disegni di una serie di particolari anatomici ricavati da osservazioni microscopiche”.