San Pietro in Valle è un antico monastero della Valnerina. La sua storia inizia in un piccolo affresco posto a sinistra dell’altare in cui Faroaldo, duca di Spoleto è rappresentato dormiente sotto un baldacchino con alcune guardie che vigilano mentre giocano a dadi.
Nel sogno gli si presenta distintamente la figura di un eremita in preghiera all’interno di un bosco. La storia narra che il duca si alzò per andare a caccia e tra gli alberi gli si presentò la figura del monaco del sogno. Colpito dalla coincidenza, decise di erigere in loco un santuario, dove già esistevano i resti di un antico tempio pagano. La chiesa, risalente all’VIII secolo, è a una navata con dipinti del vecchio e del nuovo testamento. L’altare è longobardo e porta la scritta del suo autore “Ursus magester fecit”. In Italia ne esistono solo tre del genere.
All’interno sarcofagi con le spoglie di personaggi illustri tra cui quelle di Faroaldo.
All’esterno l’abbazia è ornata da uno splendido campanile a pianta quadrangolare che si sviluppa in altezza per cinque piani. L’intero edificio è un gioiello incastonato nel verde: al di sotto scorre il fiume Nera e di fronte, in alto è possibile scorgere il borgo “fantasma” di Umbriano.
Poco lontano le imponenti torri di Mattarella e Precetto (Ferentillo) poste per difendere l’abbazia e per avvertire i monaci di eventuali attacchi nemici. Attualmente il vecchio monastero è di proprietà privata e adibito a struttura alberghiera e ristorante, mentre la chiesa appartiene alla curia.
(Federica Mosca)