L’Umbria è indissolubilmente legata alla figura di San Francesco, Santo che l’ha attraversata in lungo e in largo e che ha lasciato un pezzo della sua storia in molte delle località della regione. Poco fuori il centro storico di Gubbio si trova proprio uno di questi luoghi, ancora impregnati della storia del Santo di Assisi. La chiesa di Santa Maria della Vittoria, o della Vittorina, è una piccola cappella di campagna circondata da prati verdi, ulivi e platani, un luogo tranquillo e idilliaco. Proprio questa chiesetta fu testimone, intorno al 1220, di uno degli episodi più celebri della vita di San Francesco, ovvero l’incontro con il lupo che terrorizzava Gubbio.
La storia di San Francesco e del Lupo di Gubbio
Il XXI racconto dei Fioretti narra di come, nel 1220, San Francesco risiedesse a Gubbio, proprio nel periodo in cui i paesani erano terrorizzati dalla presenza di un animale che faceva paura a tutti: un “lupo grandissimo, terribile e feroce, il quale non solamente divorava gli animali, ma eziandio gli uomini, in tanto che tutti i cittadini stavano in gran paura, però che spesse volte s’appressava alla città”.
La bestia, come si legge nel passaggio, si aggirava per le campagne ma molto spesso si spingeva fino in città, rendendo impossibile agli abitanti uscire di casa. A questo punto, San Francesco decise di andare a incontrare personalmente il lupo, nonostante tutti glielo sconsigliassero: il Santo si diresse fino ai prati davanti alla chiesa di Santa Maria della Vittoria, e lì incontrò l’animale, che subito cercò di aggredirlo. Francesco allora parlò con lui: “Vieni qui, frate lupo, io ti comando dalla parte di Cristo che tu non facci male né a me né a persona.” Il lupo, come se avesse capito il comando, rallentò, si avvicinò al Santo e, mansueto, gli si sdraiò davanti ai piedi.
San Francesco continuò a parlare con il lupo, spiegandoli che lo perdonava per il male che aveva arrecato al paese, e invitandolo a fare pace con i suoi abitanti. Il lupo fece capire al Santo che accettava le sue parole, e allora Francesco gli chiese di promettere che non avrebbe più fatto del male né a esseri umani né ad animali del luogo. I Fioretti raccontano che allora, al segnale di promessa del lupo, il Santo gli propose di suggellare il patto: così, “distendendo la mano santo Francesco per ricevere la sua fede, il lupo levò su il piè ritto dinanzi, e dimesticamente lo puose sopra la mano di santo Francesco, dandogli quello segnale ch’egli potea di fede”.
Il valore artistico della chiesa di Santa Maria della Vittoria
Vale la pena raggiungere la chiesa di Santa Maria della Vittoria non solo per scoprire un importante luogo francescano, ma anche per ammirarne il pregio artistico. La piccola costruzione risale al IX secolo, e nel 1213 venne data a San Francesco per usarla insieme ai suoi compagni: è, dunque, uno dei primissimi insediamenti di frati francescani, che qui rimasero fino al 1241.
La chiesetta passò poi alle clarisse, l’ordine fondato da Francesco con Santa Chiara, che la custodirono fino al 1538, quando la passò alla Compagnia della Vittoria. Proprio a quest’epoca risalgono i preziosi affreschi interni, rappresentanti alcune storie francescane: papa Paolo V, infatti, in quell’epoca concesse l’indulgenza a chiunque visitasse la chiesa l’11 ottobre, giorno della Divina Maternità di Maria, e quindi la chiesa venne abbellita con nuove decorazioni.
Com’è oggi
La chiesa di Santa Maria della Vittoria venne interamente restaurata in occasione dell’VIII centenario della nascita di San Francesco, e in altre occasioni nel corso degli anni successivi. Circondata da un bel parco realizzato nei primi anni Novanta, oggi è liberamente visitabile. All’esterno si trovano un bassorilievo e una statua in bronzo, entrambe raffiguranti l’incontro di San Francesco con il lupo. Dal 1988 l’Associazione Culturale S. Francesco e il Lupo organizza anche, ogni Natale, il Presepe della Vittorina, in memoria del primo presepe inventato da San Francesco a Greccio nel 1223.
(Martina De Angelis)