di Monica Di Lecce
Un’edizione da incorniciare sotto tanti punti di vista: da quello delle ricorrenze, a quello degli ospiti, fino al pienone nelle strutture ricettive. Questa edizione della Festa del Rinascimento che si è appena conclusa ad Acquasparta sarà ricordata da molti a cominciare da Rossano Pastura che quest’anno, come presidente, ne ha curato l’organizzazione.
Sull’edizione di quest’anno c’era tanta attenzione, perché?
«Quest’anno ha assunto un sapore particolare perché ricorrevano i 25 anni della festa e i 400 dall’arrivo di Galileo Galilei ad Acquasparta».
Va ricordato l’evento storico su cui si fonda la festa è l’arrivo ad Acquasparta nel 1614 del principe Federico Cesi che fondò l’Accademia dei Lincei e ospitò nel 1624 Galileo Galilei.

Federico Cesi
Per questa ricorrenza avete cambiato il format?
«Il format è sempre lo stesso: c’è una parte culturale con eventi, conferenze, incontri e una parte più competitiva in cui le tre contrade, del Ghetto, di Porta Vecchia e di San Cristoforo si sfidano nell’arco dei 15 giorni della durata della festa in una serie di giochi dai quali uscirà il vincitore a cui andranno le chiavi della città. Sono loro il vero motore, l’anima della festa. Quest’anno la vittoria è andata al Ghetto».

Un momento della festa
Il Ghetto è anche la sua contrada ma lei quest’anno ha vissuto la festa in maniera diversa. Con quale spirito?

Rossano Pastura sfila nel corteo storico
«Quest’anno ho avuto un ruolo super partes. Come presidente dell’Ente, le cui cariche sono in scadenza, mi sono trovato a gestire tutte le fasi dell’organizzazione. E’ stata un’esperienza molto bella e molto impegnativa, che mi ha assorbito completamente».
Per quanto riguarda la parte più culturale quest’anno avete avuto ospiti importanti.

Piergiorgio Odifreddi
«Nella stesura del programma abbiamo cercato di coinvolgere nomi che a livello scientifico e culturale potessero portare l’attenzione del festival verso un pubblico più vasto, che andasse oltre la solita territorialità. Abbiamo quindi ospitato Piergiorgio Odifreddi e Stefano Mancuso che hanno tenuto due lectio magistralis. Un altro incontro è stato organizzato in collaborazione con il Museo Galileo di Firenze e alla presenza di Accademici dei Lincei. Con l’Accademia, in particolare, abbiamo cercato di creare un fil rouge».

I tamburini del corteo storico
Avete parlato della necessità aprire la Festa del Rinascimento oltre i confini, ci siete riusciti? Qual è stata la risposta del pubblico?
«Siamo molto soddisfatti della risposta del pubblico. Abbiamo avuto tante persone e molte sono venute da Roma, dal Viterbese. Ma il feedback più importante è arrivato dalle strutture ricettive della zona che nei giorni della manifestazione hanno registrato il tutto esaurito».
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