E’ la festa simbolo di Orvieto che si celebra tutti gli anni il giorno di Pentecoste e rappresenta la discesa dello Spirito Santo sulla Vergine e sugli Apostoli. Il cinquantesimo giorno dopo la Pasqua una colomba bianca, partendo da un pannello che rappresenta l’Empireo, viene fatta scendere su una corda metallica lungo tutta via Maitani, dai tetti della Chiesa di San Francesco fino al Sagrato del Duomo dove, per l’occasione, è allestito un grande baldacchino che rappresenta il Cenacolo. Qui, al suo passaggio, si accendono fiammelle sul capo degli Apostoli e della Vergine che simboleggiano l’inizio della Chiesa nel mondo, fortificata dalla Spirito Santo.
La festa nasce agli inizi del 1400 per volontà della famiglia Monaldeschi, una tra le più ricche e antiche del Comune. All’inizio la colombella veniva legata ad ali aperte, in una posizione che ricorda quella simbolica dello spirito santo, su uno stemma che scorreva su un cavo. Dal 2005, dopo le proteste degli animalisti, la palombella non è più legata allo stemma, ma viene collocata in un tubo di plastica trasparente.
Tradizione vuole che se la colomba percorre il tragitto in maniera fluida e senza interruzioni, questo sarà di buon auspicio per l’annata agricola. Ed è anche per questo significato che ogni anno c’è grande attesa e partecipazione intorno al volo della colomba. La piazza del Duomo, in questa occasione, fa fatica a contenere la gente.
Alla fine la palombella viene donata all’ultima coppia di sposi novelli che se ne prenderanno romanticamente cura fino alla fine dei suoi giorni. A fare da cornice, una splendida e maestosa rievocazione storica a cui partecipano ben quattrocento figuranti che, insieme ai giochi e tradizioni popolari, riportano questo centro ai tempi dei Monaldeschi.