La giostra della Quintana di Foligno è uno dei tornei cavallereschi più conosciuti e avvincenti del Centro Italia, detta anche l’Olimpiade dei Giochi di Antico Regime per la difficoltà della gara in cui si sfidano i dieci cavalieri degli altrettanti rioni.
Rievoca la Giostra disputata il 10 febbraio 1613, in occasione del Carnevale per risolvere il dubbio su “quale cosa sia di maggior contento a cavalier d’honore: mantenere la grazia del principe o il continuato favore di bellissima et gentilissima dama”. In quell’occasione 5 giovani di altrettante nobili famiglie folignati si sfidarono in Piazza Grande.
La Quintana, nella sua formula attuale, risale al 1946. Si svolge nello stadio denominato “Campo de li Giochi” due volte l’anno: la sera del secondo o del terzo sabato di giugno, che rappresenta la sfida vera e propria, e la seconda o terza domenica di settembre in cui si tiene la giostra della rivincita. Il campo di gara è a forma di 8, delimitato da bandierine, e al centro è posizionata la statua del dio Marte che tiene sul braccio destro un anello.
La giostra consiste in 3 tornate nelle quali i cavalieri, dando prova di abilità e maestria, devono compiere il percorso impiegando il minor tempo evitando di far cadere le bandierine e, passando sotto la statua per tre volte, devono cercare di infilare l’anello con la lancia. Ogni anello infilato vale 30 punti mentre per ogni bandierina abbattuta ci sono 10 punti di penalizzazione. I cavalieri che non hanno ottenuto i 90 punti di punteggio massimo vengono esclusi dalla tornata successiva. Ad ogni tornata cambia la dimensione dell’anello: si parte con un diametro di 6 centimetri, si passa a 5,5 e si finisce con 5. Al termine delle tre tornate vince il cavaliere che ha ottenuto il punteggio più alto, dalla somma di quelli totalizzati nelle tre tornate, nel minor tempo possibile. Il rione vincitore ottiene un Palio. I dieci rioni sono Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga, Croce Bianca, Rione Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli e Spada.
La giostra è preceduta da uno spettacolare corteo storico che si svolge la sera prima della sfida. Vi prendono parte centinaia di figuranti, tra dame, paggi, cavalieri, tamburini, alfieri, che indossano abiti barocchi, sontuosi costumi che, tratti dalle fonti iconografiche umbre, fanno riferimento alle vesti indossate tra il 1580 e il 1620, ispirate alla moda spagnola.