Benedetto da Norcia nasce nel 480 a Norcia e muore a Montecassino nel 547 d.C. A Subiaco fonda 12 monasteri, in uno dei quali diviene abate. Nel 528 si trasferisce a Montecassino dove, su un colle consacrato a Giove, fonda un monastero che diventa celebre nel tempo. Esso viene distrutto nella Seconda Guerra Mondiale e poi ricostruito. Qui si conservano documenti del primo cristianesimo e il famoso atto notarile ritenuto la prima testimonianza di lingua volgare (“Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti”).
Nel 1964 Paolo VI elesse Benedetto come patrono d’Europa riconoscendone i grandi meriti non solo nei confronti del cristianesimo ma anche riguardo la cultura europea e greco romana di cui egli salvò i testi e i manoscritti attraverso il lavoro dei monaci emanuensi.
Nel suo apostolato, egli fu affiancato dalla sorella gemella Santa Scolastica e i loro corpi riposano entrambi nella parte più alta del monastero di Montecassino.
A Norcia, luogo di origine del santo, vi sono i resti della sua casa natale e una bella chiesa in suo onore, distrutti dal terremoto che ha interessato Umbria e Marche nel 2016. Attualmente i siti sono in ricostruzione.
La regola benedettina dell’ordine, basata sull’ora et labora, non fu importante solo perché riuscì a salvare la cultura scritta, ma anche perché salvò la cultura dei campi. I monaci costruirono canali di irrigazione, laghi artificiali, favorendo la cultura di molte piante tra cui quelle del riso.
A proposito del santo, avrete sicuramente sentito parlare del cammino di San Benedetto. Un percorso che unisce i tre luoghi più importanti per la nascita e lo sviluppo del movimento benedettino: Norcia, Subiaco e Montecassino. La sua lunghezza è di 305 chilometri per il percorso a piedi, 40 in più per quello in bicicletta. Per quest’ultimo si è fatto in modo che si discostasse il meno possibile dal percorso a piedi.
Tantissimi sono i pellegrini che ogni anno decidono di visitare i più importanti monasteri e abbazie della famiglia benedettina, cercando di cogliere al meglio lo spirito dei luoghi, senza tralasciare i numerosi altri spunti culturali e religiosi lungo il percorso che aprono ampie possibilità di approfondimento.
Federica Mosca