Orvieto è una città-museo con un patrimonio storico ed artistico unico in Umbria nel suo genere. Appena si pensa al piccolo borgo arroccato sul colle, vengono in mente il maestoso Duomo, o il misterioso Pozzo di San Patrizio, e non la chiesa di San Domenico, meno conosciuta dai circuiti turistici.
E invece, si tratta di un gioiello che nasconde un tesoro di notevole valore. Si trova a pochi metri da piazza del Popolo e, tra le sue mura di tufo, erette tra il 1233 e il 1264 sulle rovine di un tempio etrusco, ospita un prezioso mausoleo dedicato al cardinale Guillaume De Braye, e realizzato da Arnolfo di Cambio attorno al 1282. Proprio in questi anni il grande scultore è nel pieno della sua attività artistica per cui sarà conosciuto dai posteri, una serie di lavori che abbelliscono il Duomo di Firenze e molte chiese di Roma: suo è, per esempio, il maestoso Ciborio di Santa Maria in Trastevere. È a lui che viene commissionato il mausoleo del cardinale De Braye, monumento che da quando venne scolpito fu sempre collocato nella chiesa di San Domenico a Orvieto. Sono molti gli elementi di valore di questo grande monumento funebre, ma in particolare viene apprezzato per la statua della Madonna che tiene il Bambino tra le braccia.
La Vergine è ritratta in una posa molto solenne, tanto da far pensare che sia ispirata a un modello precedente di una Giunone. A supporto di questa teoria, infatti, c’è la scoperta recente, durante un restauro, che la statua è stata modellata su una scultura originale più antica, integrata da Arnolfo con parti nuove. Da una scultura dell’Abbondanza proveniente da un sarcofago romano, infatti, l’artista avrebbe tratto i lineamenti della Madonna, come dimostra il rimodellamento della testa, e poi avrebbe sostituito la cornucopia con la figura del Bambino. Il risultato finale è un’opera molto essenziale, che abbracciano una sorta di linearismo gotico e che si inserisce perfettamente all’interno del mausoleo, un sunto perfetto della predilezione di Arnolfo per composizioni essenziali, con poche statue molto grandi sistemate nei punti focali del monumento.
Gli unici altri elementi, tutti al di sotto della Madonna, sono infatti due statue dei Santi Marco e Domenico e il sarcofago del cardinale, che reca l’effige dell’uomo morto. Fece molto parlare in particolare il volto di De Braye, talmente realistica da fare pensare che fosse basata su una maschera funebre modellata direttamente sul volto del defunto. Il mausoleo del cardinale De Braye, con la sua Madonna, le sue statue, gli intarsi e le incrostazioni a intarsi marmorei policromi, è un vero gioiello tutto da ammirare, ed è il monumento che inaugurò una tipologia sepolcrale usata fino al Rinascimento.
(Martina De Angelis)