Situato su un versante del monte Torre Maggiore, il convento dell’Eremita fu restaurato circa trent’anni fa da Fra Bernardino che vi ebbe dimora fino alla morte, avvenuta nel 2022.
Si tratta di un luogo di grande spiritualità dove nel tempo si sono riuniti e si riuniscono numerosi pellegrini da tutta Europa, ansiosi di serenità, pace e riflessione interiore. Accanto al convento una piccola grotta dove si rifugiarono in preghiera San Procolo e San Volusiano, poi vescovi di Terni. In seguito, nel 1213, vi giunse anche San Francesco e di fronte al miracolo della natura, si vuole che concepisse un primo abbozzo del Cantico delle Creature. La presenza del Santo è rivelata anche nella grotta dove fu trovato abbandonato il suo mantello. Lì vicino egli costruì una piccola chiesa in onore di Maria, con accanto semplici costruzioni di creta e frasche che ospitarono molti frati Minoritari.
Nel 1230 Andrea Cesi,signore del luogo, vi fece costruire un convento in muratura che ospitò, tra l’altro, anche il parlamento delle terre Arnolfe. Nel 1333 il vicario pontificio, ser Graziola da Bologna,convocò ivi un parlamento per discutere di un supplemento di tasse a favore della Santa Sede. Vi parteciparono numerosi relatori e sindaci, accompagnati da famigli, i quali sostennero l’impossibilità del pagamento vista la pressione esercitata su di loro dagli avidi spoletini.
Nel 1355 l’edificio fu ampliato da Paoluccio Trinci da Foligno e adibito a centro di noviziato. In questo luogo iniziò il movimento di riforma dell’Ordine Minoritario, ispirato alla regola francescana originaria e da lì si diffuse in maniera autonoma in tutta Europa. Nel 1422 vi giunse fra Bernardino da Siena che conferì ad esso l’aspetto che ha attualmente.
Soffermarsi in questo luogo dopo un’aspra salita, respirare l’aria pura dei boschi, immergersi in un’oasi di pace, seda la mente dall’affanno dei pensieri gravi ed eleva l’animo verso una rassicurante serenità. Per raggiungere La Romita ci sono due strade: una che parte da Poggio Azzuano e si inoltra nel bosco dove c’è Il castello di Ruto e la chiesa di Santa Caterina. L’altra, sempre da poggio Azzuano è percorribile con un fuoristrada e poi un breve tratto a piedi.
(Federica Mosca)
Foto laromita.org