In Umbria c’è un borgo incantato dove i ruscelli scorrono tra le case e il tempo sembra seguire il ritmo dell’acqua. Qualcuno la chiama “la Venezia umbra”: è Rasiglia, situata a pochi chilometri da Foligno.
“Rasa – ilia” sono le parole paleoumbre che significano “impetuose sorgenti” e che rivelano le origini antichissime di questo borgo abitato oggi solo da qualche decina di anziani.
Da paesino quasi abbandonato si è trasformata da qualche anno in una meta turistica obbligatoria per chi visita l’Umbria e la sua storia dimostra come la bellezza vince su tutto. Fino all’inizio del Novecento questo borgo era un centro fiorente, grazie all’attività di mulini, lanifici e tintorie che sfruttavano l’energia delle sue acque. Col passare del tempo, questi opifici iniziarono ad essere spostati verso Foligno e le zone vicine, lasciando il paese alla sua natura e al suo elemento fondamentale, l’acqua.
Il terremoto del 1997 portò ad un ulteriore abbandono che rischiava di diventare definitivo. E invece Rasiglia è riuscita a rialzarsi grazie alla sua bellezza e alla determinazione dei suoi abitanti, che hanno trasformato il piccolo borgo in una delle attrazioni più gettonate del centro Italia, complice anche la pubblicità sui social, a tal punto che in estate è quasi difficile spostarsi tra i suoi vicoli stretti.
Per apprezzare il fascino di Rasiglia è sufficiente passeggiare e perdersi tra le sue stradine, lungo le vasche, i canali e le macine degli antichi mulini. Il borgo è anche un eco-museo tessile a cielo aperto, con percorsi guidati che permettono di scoprire tecniche, strumenti ed evoluzione della tessitura.
I ruscelli che scendono, in particolare dalla Capovena, incanalati dalla mano dell’uomo, tra le stradine del borgo, creano angoli di una bellezza fiabesca. La fonte nasce ai piedi del castello che fu della famiglia Trinci, signori di Foligno dal 1305 al 1439, di cui rimangono ruderi. Poi scende fino a una grande vasca detta Peschiera, che è considerata la ‘piazza’ del paese, e infine si getta nel Menotre.
Il risultato è un insieme di acqua, fiori, cascatelle, lunghi canali ombreggiati dagli alberi e casette rustiche da film.
Ma non solo meta per una gita fuori porta estiva: il periodo di Natale è altrettanto il momento giusto per visitarla. Dal 26 dicembre al 6 gennaio infatti, tra le vie del paese va in scena il presepe vivente. Complice lo sfondo suggestivo si tratta di un’esperienza altrettanto indimenticabile.
Federica Mosca