La Valnerina offre paesaggi di una bellezza unica e antica, testimonianze storiche e angoli di natura incontaminata. Immergersi nella parte meridionale dell’Umbria verde significa viaggiare da un borgo medievale all’altro e ancora più lontano, seguendo le orme degli antichi romani.
Tappa d’obbligo la Cascata delle Marmore. Saliamo per un sentiero tracciato, in mezzo al verde, fino al belvedere superiore, soffermandoci a godere della vista mozzafiato dal balcone degli innamorati.
Da qui potremo vedere il fiume Velino che si getta nel Nera, la cascata che il poeta George Byron definì “orribilmente bella”. Con i suoi 165 metri, è il salto artificiale più alto d’Europa, voluto dal console romano Manio Curio Dentato per bonificare la pianura reatina.
Proseguendo il nostro cammino per la Valnerina incontriamo Collestatte: il paese, con la torre di guardia e la chiesa della Trinità. All’interno di quest’ultima la statua di San Sebastiano, protettore contro la peste.
Ecco, sulla sponda destra del fiume Nera, un altro borgo, Torreorsina, che conserva palazzi gentilizi e il museo dello scultore Aurelio De Felice.
Scendiamo e, attraverso un piccolo ponte, andiamo dall’altra parte del fiume. Qui ci aspetta Casteldilago. (foto sotto)
Il lago non c’è più, ma il castello costituisce tutto il paese. E c’è anche una bella chiesa dedicata a San Valentino.
Ora proseguiamo verso Arrone che conserva un pregevole centro storico.
Da visitare la chiesina gotica di San Giovanni Battista e, nella parte nuova, quella di santa Maria Assunta. E per gli appassionati di sport all’aria aperta c’è un centro di rafting e uno di mountain bike.
Procediamo adesso verso Montefranco, con la chiesa della Madonna del Carmine e poi Ferentillo, diviso tra Mattarella e Precetto. Di grande interesse la collegiata di Santa Maria e il Museo delle mummie.
Ed eccoci sulla strada che conduce all’abbazia di San Pietro in Valle, (foto sopra) edificata nell’VIII secolo da Faroaldo II duca di Spoleto. Un gioiello d’arte medievale tra ulivi, cipressi e querce. L’altare è un esempio di stile longobardo e di simili ce ne sono soltanto altri due in tutta Italia.
Guardando verso la montagna è possibile scorgere un’altra torre di guardia, quella di Umbriano, il paese “fantasma”. Infine lasciamo la strada principale per salire verso Macenano, un altro borgo da scoprire.
(Federica Mosca)