Il 25 agosto 1983, in Valle Umbra e nella Conca ternana le temperature massime sfiorano da qualche giorno il muro dei 40 gradi, e a Foligno toccano la massima record di ogni tempo, con la temperatura di 40,2 anche a causa un furioso scirocco. L’estate del 1983 è caldissima, particolarmente sulla conca ternana. Già a luglio la città delle acciaierie è più direttamente interessata dall’onda di calore: 41 gradi all’ombra, contro i 36 di Perugia ed i 34 di Foligno. Quella dell’83 è anche un’estate di roghi nei boschi dell’Umbria. Sedici squadre antincendio sono all’opera giorno e notte sulla regione, ma non riescono a contenere le fiamme che si accendono anche in quaranta, cinquanta, cento posti diversi al giorno. Tra il 24 e il 26 agosto l’Umbria appare quasi come un unico, immenso rogo: bruciano i boschi di Amelia, Passignano, Parrano. Nelle campagne del Perugino si accendono 40 focolai, spesso per colpa degli agricoltori che incendiano le stoppie, con una pratica allora molto utilizzata e oggi vietata.
Il terribile caldo record dell’estate 1983: a Terni si raggiungono i 41 gradi all’ombra
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