18 luglio 1960, nella conca ternana inizia un lungo sciame sismico che si protrarrà fino alla fine del mese. Le prime due scosse nella notte spaventano la popolazione provocando anche qualche crollo specialmente negli edifici già lesionati dai bombardamenti del ’43 e del ’44. Le scosse proseguono nei giorni successivi tanto che molte famiglie decidono di dormire fuori casa, anche in considerazione del clima particolarmente caldo, montando tende, bivacchi e baracche nei giardini pubblici della Passeggiata e in altre aree della città. Non ci sono ulteriori danni alle cose e alle persone, ma si diffonde una sorta di psicosi nell’attesa di una scossa molto più forte. In città inizia a girare anche una voce del tutto infondata, secondo la quale si starebbe risvegliando un vulcano nelle alture circostanti. Poi pian piano le scosse perdono d’intensità e di frequenza e nel mese di agosto la città torna alla normalità.
Foto dal profilo Facebook C’era una volta… Terni
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