E’ un’idea straordinaria quella che hanno avuto gli amministratori di Lugnano in Teverina, paese sui Colli Amerini nel cuore dell’Umbria verde. Se c’è una coltivazione che caratterizza le campagne e le dolci colline dell’Umbria è senz’altro l’olivo. Questa zona è all’interno delle terre dove si produce il pregiatissimo Olio Extravergine DOP Umbria. E allora perché non allestire un’esposizione viva e permanente di questa pianta così caratteristica di tutta l’area del Mediterraneo? Nasce così, nel 2014, Olea Mundi una collezione mondiale di olivi. Ne sono sono presenti circa 1200 ulivi, suddivisi in circa 400 varietà che arrivano dai 23 Paesi olivicoli dell’area del Mediterraneo, dal Medio Oriente, ma anche da nuove aree di coltivazione.
L’Italia contribuisce alla collezione permanente di Lugnano in Teverina con 263 varietà proventi da tutte le regioni del Paese: solo l’Umbria è rappresentata da oltre 60 tipi di olivo. Quasi 130 sono invece le varietà che sono state impiantate nelle dolci colline di Lugnano in Teverina dopo aver attraversato nazioni e continenti.
Questo importantissimo Campo Collezione nasce dalla collaborazione dell’amministrazione comunale di Lugnano in Teverina con il CNR di Perugia, il Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria A3 e la Regione Umbria. A Olea Mundi ha dedicato una pubblicazione la Regione Umbria, in collaborazione con l’Università, a testimonianza dell’importanza del Campo Collezione di Lugnano in Teverina, sul fronte della salvaguardia della biodiversità.
D’altronde, Lugnano in Teverina ha una tradizione secolare che riguarda l’olivicoltura. Il sito www.trekkingontiamerini.com ha infatti riportato una sorta di regolamento per la coltivazione delle olive, risalente al 1508, rinvenuto dallo storico lugnanese Terzo Pimpolari. Vi si legge:
“Ordiniamo e stabiliamo”
che tutti e singoli molinari e tutte e singole persone, deputate alla molitura delle olive, e tutti coloro, che hanno il mulino o la mola, devono tenere splendenti tutte le masserizie e le cose, congruenti e necessarie al mulino, e che siano buone e sufficienti, affinchè nessuno, che voglia macinare o che macina in detto mulino, debba sostenere qualche incomodo.
I signori di detti mulini e i molinari non devono commettere nessuna frode, nel loro lavoro, ma devono esercitarlo onestamente. Se qualcuno contravviene a quanto detto, sia punito in 36 soldi, ogni volta e ripaghi il danno a chi lo ha subito.
Non possono gettare l’acqua usata o altra immondizia in qualche luogo, dal quale o per il quale essa scorra nelle vie, o in altri luoghi pubblici o vicinali o in qualche altro posto di detta “Terra di Lugnano” e cioè dentro la “Terra di Lugnano”, alla pena di 16 soldi ogni volta”.
Come si può notare, non è solo un burocratico regolamento di coltivazione, ma un modello modernissimo di agricoltura sostenibile.
La prima bottiglia frutto delle olive raccolte dentro Olea Mundi, nel 2022, è stata donata a Papa Francesco.
Foto dal sito www.trekkingmontiamerini.com