Di Otricoli sappiamo che anticamente era Ocriculum, città umbra posta su un colle. In epoca romana ebbe grande sviluppo come porto commerciale sulle rive del Tevere. Intensi i traffici con Roma specialmente per l’olio, di cui la zona era grande produttrice ma anche per la fabbricazione di tegole, vasi e vari manufatti in terracotta. In basso attorno al porto, dove più florida era l’economia, sorsero importanti edifici pubblici: il teatro, l’anfiteatro, le terme e al di fuori i monumenti funerari, di cui resta ben conservato una torre circolare con colombaia. Durante scavi effettuati nel 1700 fu reperita una meravigliosa testa di Giove, alta 58 cm, che fu trasportata, via fiume, nei musei vaticani. Presenti nel borgo, testimonianze del medioevo e del rinascimento: il palazzo dei conti Squarti, la collegiata di santa Maria Assunta.
Attualmente Otricoli sta riscoprendo la sua storia. Nella zona archelogica vengono organizzati eventi che hanno lo scopo di ridare vita ad una comunità che si rifiuta di essere sommersa dall’oblio. La rievocazione si chiama “Ocriculum” . All’entrata il cambio degli euro in sesterzi e poi l’incontro con milites, forniti di scudi, lance e daghe. Attori che riporteranno sulle scene le opere degli antichi autori, suoni di tube, esercitazioni militari, “thermopolia” dove verranno serviti cibi e bevande rigorosamente d’epoca. Studiosi a disposizione di coloro che vorranno saperne un po’ di più sulla vita dei nostri progenitori.
Il tutto accanto alle acque veloci del fiume Tevere che sembra dirci che tutto scorre per ritornare al punto di partenza: sorgente, foce e poi di nuovo, pioggia e acqua che entra nel terreno, ne esce e seguita ad andare verso il mare.
(Federica Mosca)