Amelia, piccolo borgo al confine con il Lazio, uno scrigno di tesori che, tra le sue vie e piazze caratteristiche, nasconde uno dei palazzi rinascimentali più belli dell’Umbria. Palazzo Petrignani si nota subito quando si arriva nell’antica piazza maggiore del paese: colpisce fin dal primo sguardo la facciata maestosa, costruita in laterizi a cortina e dominata dal grande portone centrale, che doveva essere l’ingresso monumentale dotato di uno scalone mai costruito.
Palazzo Petrignani venne edificato alla fine del 1500 per essere la residenza della Famiglia Petrignani, e grazie all’influenza del fratello di Bartolomeo, l’Arcivescovo di Cosenza Fantino (figura di spicco della Curia Vaticana e protettore del giovane Caravaggio), il progetto venne assegnato all’architetto pontificio Ottaviano Mascarino. Ma il tesoro artistico della dimora nobile non è tanto la sua struttura, quando le sale interne: per decorarle, Bartolomeo chiamò prima i fratelli Alberti di Sansepolcro, e poi dopo il loro declino alcuni artisti di scuola umbro-romana e della scuola degli Zuccari. Il risultato è una serie di sale magnificamente affrescate, in cui si denotano le diverse maestranze a lavoro sui vari cicli pittorici. L’opera di maggiore spicco del Palazzo è la Sala dello Zodiaco, un vasto salone completamente affrescato che deve il suo nome ai soggetti del dipinto, dedicato al ciclo dei mesi, e ai quattro elementi naturali, con presenza anche di figure mitologiche tra cui Elio, il Sole, e le dee cosmiche luna, vegetazione, acqua e terra. Il lavoro è di grande maestria, ed è anche una preziosa testimonianza del grande cambiamento apportato da Papa Gregorio XIII con il suo calendario gregoriano.
La Sala dello Zodiaco non è l’unico ambiente del palazzo ad essere splendidamente affrescato: la Sala di Costantino e Massenzio, anticamera del salone principale, è decorato con un grande quadro dedicato all’imperatore Costantino e a una serie di riferimenti all’impero romano, mentre la Sala dell’Albornoz è dedicata al cardinale ritratto nel riquadro centrale, circondato da un tripudio di episodi mitologici e immagini allegoriche. Interessanti anche la Sala di Eraclio, che rappresenta l’inizio della seconda fase decorativa del Palazzo (circa 1607), la Sala dei Somaschi, dipinta con la fondazione del collegio di S. Angelo dei Somaschi, e Sala di Strigonia, decorata con temi in bellici poiché destinata a essere una piccola armeria. A completare Palazzo Petrignani troviamo la cappella e l’anticappella, ambienti interamente dedicati al tema dell’amore cristiano. Per informazioni: www.turismoamelia.it
(Martina De Angelis)