La Basilica Inferiore di Assisi è la parte bassa del grande complesso della Basilica di San Francesco ad Assisi, costruita a partire dal 1228 per ospitare le spoglie del Santo. Proprio la zona inferiore della chiesa fu la prima ad essere terminata, due anni dopo l’inizio dei lavori, e ancora oggi è il luogo dove si trova la tomba di San Francesco.
Se la Basilica Superiore è ampia, luminosa e sembra slanciarsi verso il cielo, la Basilica Inferiore è l’esatto opposto: più bassa, più raccolta e scura, è una vera e propria cripta dedicata al raccoglimento, alla preghiera e alla penitenza. Questo non vuol dire, però, che non sia anch’essa affrescata meravigliosamente, con opere dei più grandi artisti del Trecento italiano. L’ingresso per la Basilica Inferiore è al di sotto della piazza di San Francesco, attraverso un portale che immette a sinistra della navata, per via della conformazione del colle su cui è stata costruita la Basilica. Il portale gotico, sormontato da un rosone, si apre su una navata unica a cinque campate, con rimandi allo stile romanico ma con una netta prevalenza dello stile gotico. Lungo la navata, oltre i grandi archi a sesto acuto, si aprono una serie di cappelle preziosamente affrescate, come tutto il resto della chiesa. Tra archi schiacciati, volte prone e luce soffusa, le opere d’arte che abbelliscono la Basilica Inferiore si mostrano in tutta la loro bellezza. Anche qui si può trovare la mano di Giotto: dopo qualche anno dalla fine degli affreschi della Basilica Superiore, l’artista venne chiamato di nuovo per lavorare alla zona inferiore della chiesa. Sono suoi gli affreschi che decorano una parte del transetto, la Cappella della Maddalena e la volta sopra il presbiterio, magnifica con la rappresentazione allegoria di povertà, castità e obbedienza, i tre pilastri della Regola francescana.
Nelle altre parti della Basilica Inferiore non mancano pregevoli opere di altri grandi artisti dell’epoca: Simone Martini affresca la prima cappella sulla sinistra con un ciclo dedicato a San Martino (1313-1318), Puccio Capanna realizza l’affresco su una nicchia della stessa parete, lungo la navata e sulle volte si notano opere di Pietro Lorenzetti, e la Madonna in trono con angeli e San Francesco, grandiosa composizione di Cimabue. Di scuola giottesca, invece, sono la volta a botte del transetto destro, alcune parti delle pareti la cappella di San Nicola (1300-1310), e i dipinti sopra il gotico altare maggiore. A metà della navata, si trova una scala che conduce alla cripta vera e propria, dove si trova l’urna in cui sono custodite le spoglie di San Francesco.
La Basilica Inferiore, seppure meno sfarzosa, è il perfetto complemento della Basilica Superiore, l’altra faccia di una stessa medaglia: i due edifici sovrastanti alludono alla doppia fase della vita umana, prima quella più terrena e poi, in alto, quella celeste. La diversità delle due chiese indica anche un concetto tipicamente francescano: la perfetta letizia, rappresentata dalla Basilica Superiore, può arrivare solo accettando il sacrificio, espresso dalla Basilica Inferiore.
(Martina De Angelis)