Non te lo aspetti, quando stai camminando tra i vicoli stretti e le case addossate che caratterizzano il centro storico di Orvieto. Poi le abitazioni si aprono, e improvvisamente si spalanca una grande piazza dominata da un edificio che lascia letteralmente senza fiato: il Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo è il monumento più famoso della cittadina umbra, ed è considerata una delle cattedrali più belle d’Italia. Straordinaria sintesi di stili diversi, soprattutto romanico e gotico, è un tripudio di guglie, bassorilievi, mosaici, sculture, arti decorative e pittoriche.
L’inizio dei lavori del Duomo di Orvieto risale al 1290, su iniziativa del Comune che voleva donare a Orvieto un’unica grande cattedrale al posto delle due chiese in rovina già presenti sulla piazza. Un’opera così monumentale richiese molto tempo per essere realizzata, e molte furono le persone coinvolte nelle diverse fasi di progettazione e costruzione. Tutt’oggi non è ancora certo di chi fosse il progetto originale, mentre è certo che dal 1310 la direzione fu in mano a Lorenzo Maitani, che ha lasciato l’impronta più decisiva all’opera. Il Duomo venne terminato solo alla fine del XVI secolo.
È difficile decidere se il Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo sia più impressionante all’interno o all’esterno. Quello che è certo, è che la facciata lascia senza parole con le sue guglie appuntite, i tre portali monumentali, e il grande rosone centrale di Andrea di Cione detto l’Orcagna, incorniciato da un’impressionante sequenza di statue in travertino. Tra gli elementi più notevoli della facciata saltano agli occhi i preziosi mosaici che la ricoprono quasi per interno: sono tutte scene che narrano la storia della Madonna, a cui il Duomo è dedicato, e anche se sono stati molto rimaneggiati nei secoli, colpiscono per la maestria e per i molti elementi in oro che li caratterizzano. Di particolare valore i bassorilievi, che occupano tutte le aree dove non si trovano i mosaici: quattro spazi in cui si racconta la storia della salvezza con una ricchezza di dettagli impressionante.
Se la facciata lascia senza parole, l’ingresso nel Duomo ha un impatto ancora maggiore. I primi elementi che colpiscono lo sguardo sono la bicromia del marmo, che caratterizza le mura e le colonne, e la maestosità delle tre navate di altezza vertiginosa. Una volta abituatisi alla solennità degli spazi, ci si può concentrare sulle numerose opere pittoriche e scultoree che rendono il Duomo di Santa Maria Assunta in Cielo uno scrigno d’arte. Tra le molte bellezze custodite all’interno della cattedrale meritano una citazione la Cappella di San Brizio, con le pareti interamente affrescate dal pittore Luca Signorelli, uno degli organi più grandi d’Italia con 5.644 canne e le 24 statue monumentali dell’Annunciazione, realizzate da Francesco Mochi e considerate tra le opere più espressive del Seicento italiano.
Sono di grande interesse anche i luoghi meno visibili del Duomo, i sotterranei: la cripta si trova nell’ala sinistra della cattedrale, è interamente decorata con affreschi che vanno dal 1300 al 1400, e ospita le spoglie dei Vescovi di Orvieto. Nell’ala destra, invece, la sezione sotterranea ospita una parte del Museo dell’Opera del Duomo, dove sono visibili reperti e oggetti antichi utilizzati per costruire questa impressionante opera d’arte.
(Martina De Angelis)