Spoleto è una delle città d’arte più affascinanti dell’Umbria, con i suoi oltre 2.000 anni di storia che la rendono una vera e propria culla di cultura. Si può avere un assaggio di quanto sia antica la cittadina, e di quali popolazioni l’abbiano forgiata nel corso del tempo, grazie al Museo Archeologico Nazionale, esposizione dove sono conservati una serie di reperti e testimonianze che partono dall’età del Bronzo.
Il Museo è stato allestito nel 1985 all’interno dell’ex convento di Sant’Agata, complesso medievale che a sua volta venne edificato sopra il teatro romano del I secolo a.C., oggi diventato parte integrante del museo. Il percorso museale si snoda su diversi piani, ognuno dedicato a un’epoca diversa: il primo piano è tutto dedicato all’esposizione dei reperti ritrovati nel territorio di Spoleto e nel centro urbano della cittadina. In mostra si trovano testimonianze dell’età del Bronzo (metà del II millennio a. C.), della fase preromana – e quindi degli insediamenti del popolo degli Umbri – e della piena fase romana, quando venne fondata la colonia latina Spoletum. Tra i reperti più interessanti esposti in questa sezione si trovano i blocchi calcarei che indicavano un bosco sacro dedicato a Giove, una serie di bronzetti votivi databili tra VI e V secolo a.C. e alcune offerte votive in terracotta, databili tra il III e il II secolo a.C. e preziosa testimonianza della pratica religiosa dei coloni romani.
Il secondo piano del Museo è tutto dedicato ai reperti rinvenuti nell’area della Valnerina, una zona che aveva stretti contatti culturali con Spoleto, anche se in realtà era parte della Sabina. Si tratta principalmente di oggetti rinvenuti negli scavi presso la necropoli di Monteleone di Spoleto, tra cui spiccano cinerari del XI secolo a.C. e armi in ferro che ci raccontando come i defunti fossero guerrieri. In questa necropoli venne ritrovato anche il carro rivestito da lamine di bronzo sbalzate, che però è conservato al Metropolitan Museum di New York. Vengono invece dalla necropoli di Santa Scolastica, a Norcia, i corredi funebri di età ellenistica (III-I sec. a.C.), tra cui spiccano numerosi vasi in vernice nera. L’ultima parte di reperti esposti sul piano si deve alla collezione Canzio Sapori (1918-2002), medico spoletino amante dell’archeologia locale che acquistò una serie di manufatti nel corso della sua vita.
La sezione del piano terra è tutta dedicata al Teatro Romano: qui sono visitabili i resti del prezioso monumento, riportati alla luce tra il XIX e il XX secolo. Durante il percorso scoprirete la storia del teatro, databile I secolo a.C., e ammirerete le sculture decorative rinvenute nel monumento durante gli scavi. In occasione del Festival dei Due Mondi, il Teatro Romano è ancora utilizzato per mettere in scena gli spettacoli. Di recente, la collezione del Museo Archeologico Nazionale di Spoleto si è arricchita di una nuova sezione che espone gli straordinari reperti rinvenuti tra il 2008 e il 2011 nella necropoli di Piazza d’Armi. Per informazioni: www.spoletocard.it
(Martina De Angelis)