Una guida completa e dettagliata alle 10 cose da fare e vedere ad Foligno
Terza città dell’Umbria con i suoi 55.417 abitanti, Foligno si estende nel cuore della pianura della Valle Umbra, incorniciata dai rilievi dell’Appennino umbro-marchigiano. Cittadina di origini antiche, è una culla di arte, cultura e storia: tra le sue vie si trovano chiese e palazzi di grande valore, e vivono ancora antiche tradizioni come la Giostra della Quintana.
Il cuore di Foligno è piazza della Repubblica, centro sociale e religioso fin dal Medioevo. Qui si trova il Duomo della cittadina, intitolato al patrono della città San Feliciano. Edificato all’inizio del XII secolo sul luogo di sepoltura del santo, si caratterizza con un portale romanico e una cupola che venne aggiunta nel Cinquecento. All’interno, spiccano il baldacchino dell’altare, riproduzione di quello berniniano presente nella Basilica di San Pietro a Roma, la cappella del Sacramento (1527) affrescata da Vespasiano Strada e Baldassare Croce, e la cripta di origini romaniche.
2. Visitare Palazzo Trinci e il Museo della Città
Si affaccia su piazza della Repubblica anche palazzo Trinci, emblema della città decorato dalla maestria di Gentile da Fabriano. Una visita a questo scrigno di arte è d’obbligo, per ammirarne le stanze riccamente decorate e scoprire le esposizioni del Museo della Città. Durante il percorso ammirerete la Pinacoteca Comunale, il Museo Archeologico, con una vasta collezione dedicata a antiche popolazioni umbre, il Museo dell’Istituzione Comunale e il Museo Multimediale dei Tornei, delle Giostre e dei Giochi, tutto dedicato ai tornei dal Medioevo all’Ottocento.
3. Partecipare alla Giostra della Quintana
La Giostra della Quintana è una delle manifestazioni storiche in costume più celebri dell’Umbria, un grande torneo cavalleresco in cui i dieci rioni di Foligno si sfidano a cavallo in una gara dal fascino impareggiabile. L’evento si tiene due volte l’anno, a giugno e a settembre, ed è preceduto da una serie di iniziative: le taverne rionali servono menù basati sulla cucina umbra e folignate, viene riproposto un antico mercato del 1816 con merci adatte al periodo storico, si assiste a esibizioni di musici e giocolieri, spettacoli musicali e teatrali, e si svolge il grande corteo storico, con costumi sartoriali che ricreano le mode sfarzose tipiche del 1600 folignate.
4. Scoprire il Museo della Stampa
Foligno è una delle città italiane che hanno messo in moto la stampa italiana. All’interno di palazzo Orfini, negli spazi originali di una delle primissime tipografie d’Italia, è possibile visitare il Museo della Stampa e scoprire preziose testimonianze sulla produzione della carta e sull’editoria folignate dal XV secolo. Proprio qui, nel 1472, venne stampata la prima edizione della Divina Commedia di Dante Alighieri, di cui è ammirabile una pagina durante il percorso espositivo, ricco di lavori tipografici di ogni tipo e macchinari di stampa dell’epoca.
5. Gustare i sapori tipici
Tartufo, carni succulente, pasta fatta in casa come gli imperdibili spaghetti col rancetto: Foligno e la gastronomia sono un connubio irresistibile, fatto del meglio degli ingredienti che la terra umbra può offrire, e di ricette antiche, tramandate da generazioni e rivisitate senza perdere il loro carattere. Potete averne un assaggio da Il Cavaliere, un must della cucina folignate: i fratelli Francesco Gian Luca portano avanti dal 1996 questo ristorante di famiglia, e i loro menu sono un tripudio di prelibatezza, tra uova strapazzate al tartufo, antipasti di salumi e formaggi, gnocchi al Sagrantino e carni selezionatissime.
6. Visitare l’Abbazia di Santa Croce in Sassovivo
Poco fuori da Foligno, l’Abbazia di Santa Croce in Sassovivo è uno dei monumenti più affascinanti del territorio. Circondato da boschi e olivi secolari, il complesso è stato fondato nella seconda metà dell’XI secolo sui resti di una precedente fortezza fortificata e comprende importanti testimonianze artistiche. Durante la visita vedrete la chiesa decorata da affreschi quattrocenteschi, la cripta dell’eremita siro-babilonese San Marone (vissuto nel IV secolo), la Loggia del Paradiso con i suoi affreschi frammentario e il chiostro, opera del maestro romano Pietro de Maria.
Gli spazi solenni dell’ex chiesa della Santissima Trinità in Annunziata sono diventati la sede perfetta per una particolare opera contemporanea: la Calamita Cosmica, monumentale scultura stesa al suolo lunga 24 metri, larga 9 e alta quasi 4. L’opera di Gino De Dominicis rappresenta uno scheletro antropomorfo con il becco da volatile, ed è la massima espressione del lavoro dell’artista-filosofo dalla personalità schiva. Come la sua vita, anche il significato di quest’opera è avvolto nel mistero, e osservandola da più punti di vista ognuno è libero di darle la propria interpretazione.
La frazione montana di Colfiorito ospita, dal 2011, il Museo Archeologico, esposizione permanente all’interno di due ex corpi di fabbrica e di un nuovo corpo centrale in acciaio e vetro. Il museo mette in mostra, su tre livelli, circa 1450 reperti che raccontano la storia la civiltà plestina, dalle origini alla romanizzazione, concentrandosi sull’ampia trama di scambi culturali tra Etruria e Grecia. Tra i materiali spiccano reperti rinvenuti da santuari, centri religiosi e commerciali del territorio, tra cui una ricca stipe votiva incisa in lingua umbra (IV secolo a.C.).
Vale la pena spostarsi nella frazione di Pale per raggiungere e visitare l’Eremo di Santa Maria Giacobbe, eretto nel Duecento intorno alla grotta dove la storia vuole si sia ritirata la Santa e da sempre ritenuto luogo dai poteri taumaturgici. Durante la visita guidata potrete ammirare la piccola chiesa, scavata in parte nella roccia e decorata da affreschi votivi del XIV, XV e XVI secolo, e gli antichi alloggi degli eremiti, a lungo custodi del santuario. In un locale accanto alla chiesa si trovano anche molti ex voto, a testimonianza del legame della popolazione con il luogo.
Foligno è circondato dal Parco Regionale di Colfiorito, area naturale protetta di circa 338 ettari il cui cuore pulsante è la palude. Si tratta di un ecosistema dal grande valore naturalistico, per la presenza di specie floristiche rare in cui nidificano uccelli acquatici, gasteropodi e anfibi. Dal 2002, comprende anche un Museo Naturalistico che racconta tutte le peculiarità dell’area protetta. Il Parco inoltre è ricco di testimonianze archeologiche e preistoriche: in particolare ospita i “castellieri”, modelli insediativi usati dal X secolo a.C. fino alla conquista romana.
(Martina De Angelis)