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Libero Liberati è stato un grande campione di motociclismo e ancora oggi la città di Terni, dov’è nato e cresciuto, lo ricorda con un monumento nei pressi dello stadio, che porta il suo nome, una galleria sulla superstrada e una lapide installata lungo la Valnerina dove perse la vita nel 1962, durante un allenamento.
Libero Liberati lavorava alle Acciaierie ma con il passare degli anni la sua passione per le due ruote divenne la sua professione. E i successi iniziarono ad arrivare uno dopo l’altro. Nato nel 1926, nell’immediato dopoguerra iniziò a disputare gare locali e poi nazionali. A Terni nel 1948 vinse il circuito dell’acciaio in sella alla sua Guzzi 500.
Sempre con la stessa moto, due anni dopo debuttò nel campionato mondiale. Liberati era chiamato “il cavaliere d’acciaio”, a sottolineare il legame con la sua città natale, o anche “il ternano volante”.
Intorno alle sue epiche imprese sportive nacque ben presto un vero e proprio mito, e il campione ottenne una straordinaria popolarità.
(Testo di Federica Mosca, voce di Alessandra Accardo)